La piccola sonia
Data: 16/11/2018,
Categorie:
Etero
Autore: ChicoChicoChico, Fonte: Annunci69
Non dovrebbe essere qui.
Le tentazioni avevano inesorabilmente abbattuto le barriere del mio amato buon senso, conducendomi a tutta velocità in questo pokeristico all-in, colmo di insidie e di sensi di colpa. La nostra conoscenza aveva acquisito vigore gradualmente, giorno dopo giorno, tra un sorriso e uno sguardo non corrisposto solo per non destare, nell'altro, la consapevolezza che ci potesse essere un interesse. Non nascondo di essermi trovato, più volte, a guardare il suo corpo mentre era intenta ad allenarsi in palestra, vestita al più di una fascia elastica sul seno e pantaloncini attillati. Non nascondo, neppure, di aver assaporato, una volta tornato a casa, il piacere di masturbarmi dipingendo situazioni nelle quali la possedevo con ardore e passione.
E ora lei è qui.
Avevo ceduto, dopo mesi di buona condotta, proponendole di venire a casa mia ad allenarsi, durante le due settimane di chiusura estiva della palestra.
"Tu cosa farai per tenerti in forma ora che la palestra chiude?" mi aveva detto
"Mi darò da fare a casa, tra un lavoro e l'altro" avevo risposto io
"Beati voi che siete grandi, io a casa coi miei non posso farlo...uffa!" "Beh, nulla ti vieta di...insomma, se vuoi venire, per me non è un problema" avevo esclamato io, o forse il demone che si impossessa di me quando mi accorgo di aver riscosso l'interesse di una ragazzina.
Già, ragazzina. Diciotto anni appena compiuti, almeno legalmente ero al sicuro, pensavo. Me lo aveva ...
... confermato Patrick, un ragazzo di colore con il quale era uscita tempo prima, che non aveva esitato a mostrare, ai soliti noti della palestra, le foto fatte col telefonino di lei intenta a succhiarglielo.
"Guarda che finisci in galera con quelle foto" lo avevo ammonito io, infastidito probabilmente dal suo gesto,
"No no, non più, è entrata nel mondo di quelle che si possono sfondare senza denunce" mi aveva risposto lui. Ricordo, come fosse oggi, la sega che mi ero fatto una volta giunto a casa, immaginando che quel cazzo, nella sua bocca, fosse il mio.
E adesso lei è qui.
Sonia è seduta sul tavolo della sala, la matita in mano, intenta a fare i compiti. Una canottiera bianca a righe, leggings neri, non ha il reggiseno e vedo le sue piccole tette con i capezzoli rigidi che prendono forma non appena si erige sulla sedia per distendere la schiena. Sta giocando con le ciabattine nere, ondeggia con un piede tenendone una stretta con due dita mentre l'altra è caduta sul pavimento, lasciandole così la possibilità di poggiare il piede scalzo sul legno della sedia e stringerlo con le dita.
"Facciamo così...te li lecco e ti mando a casa!" direi.
Lei non può immaginare che io, seduto col PC sul divano sottostante, non sto combinando niente col mio lavoro perchè sono intento a fantasticare su quello che le farei. O forse sa tutto e lo fa apposta.
"Un bicchiere di succo piccola?" le dico alzandomi dal divano e posizionandomi dietro a lei, poggiandole le mani sulle ...