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Lo zio infortunato.
Data: 11/10/2025, Categorie: Gay / Bisex Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.top
Mi chiamo Carlo, ho 25 anni, sono di media statura, moro, occhi scuri, capelli neri, fisico normale, né grasso né magro. Da tre anni sono fidanzato con Morena, una ragazza di un anno più giovane di me, un po' più bassa, bionda, occhi chiari, fisico abbastanza morbido, un bel seno di una quarta piena, un bel culetto molto prominente a cornice di gambe non molto lunghe; insomma, nell'insieme è comunque una bella bambolina. Mi piace stare con lei perché, oltre ad essere una brava ragazza, è una bella porcellina a letto. L'ho trovata già deflorata, sia avanti che dietro, ed è capace di regalare dei sontuosi pompini, che mi fanno davvero impazzire. Non ho una dotazione eccezionale, diciamo assolutamente nella norma, ma, in ogni caso, mi piace molto scoparla e farla godere. Vivo insieme ai miei genitori in una piccola palazzina, dove, al piano di sopra, nella mansarda, vive mio zio Leonardo. Lui è il fratello maggiore di Teresa, mia madre. È un bell'uomo di 53 anni, dall'aspetto prestante, fisico asciutto, dal carattere sempre molto allegro ed empatico. Intimamente l'ho sempre ammirato; fin quando non mi sono fidanzato con Morena, non avevo avuto molto successo con le ragazze e, giocando a calcetto, qualche volta avevo notato, facendo la doccia, qualche bel pisellone di qualche compagno e, dentro di me, era maturata qualche fantasia bisex. Giorni fa, mio zio ha avuto un incidente con la bici. Mentre percorreva una strada, improvvisamente, dal bosco circostante, è sbucato un ...
... cinghiale e lui non è riuscito a fermarsi in tempo; nell'impatto è caduto rovinosamente. È stato ricoverato in ospedale e così ho deciso di andarlo a trovare. Quando entro nella stanza, trovo che è da solo e vedo che ha il braccio destro completamente ingessato, fino alla spalla. Lo saluto e cerco di confortarlo per sollevargli un po' il morale. «Ciao, zio, come stai? Accidenti ti hanno proprio riempito di gesso! Cosa ti sei rotto?» Lui mi guarda e mi risponde con un tono veramente sconsolato! «Purtroppo sì! Ho fatto proprio un bel volo! Mi son rotto braccio destro e clavicola e, con la sola sinistra, non riesco a far nulla. Cerco in qualche modo di consolarlo. «Va bene, dai, non te la prendere; in fondo sono ossa e presto sarai di nuovo in forma!» Lui impreca e mi guarda con occhi tristi. «Presto una sega! Per il solo braccio, ne avrò per oltre una quarantina di giorni. Sono tre giorni che sono inchiodato in questo letto e non riesco nemmeno a farmi una sega!» Cerco di sdrammatizzare, scherzando un po'. «Puoi sempre chiedere a qualche infermiera di aiutarti! In alternativa, vuoi che ti cerchi una puttana, qui nel viale dell'ospedale! Nel venir qui ne ho visto due o tre.» Lui mi guarda un attimo, poi il suo tono di voce è alquanto conciliante. «Aiutami tu! Dai, in fondo è una cosa tra noi uomini! Poi tu sei uno di famiglia e sicuramente non ti vergogni a darmi veramente una mano! Dai, chiudi la porta, che poi ti spiego tutto!» Senza neanche riflettere, chiudo la porta e ...