Di indole troia!
Data: 07/08/2025,
Categorie:
Cuckold
Tue Racconti
Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.top
... di tanto in tanto. È passato dalla figa al culo, con una mossa veloce, senza fermarsi, continuando a scoparmi, con dei respiri che si facevano pesanti, mentre mi pompava sempre più forte.
«Elena, sei perfetta! Una troia già pronta e collaudata! Ho potuto assaporare bene i tuoi buchi, ma ora voglio completare la mia esplorazione del tuo corpo; quindi adesso inginocchiati, che voglio sborrarti in bocca!»
Mi sono inginocchiata davanti a lui e ho potuto finalmente ammirare quello splendido membro, lungo, grosso come una pannocchia di mais e.... che sborrata! Ha cominciato a riempirmi la bocca e sembrava che non volesse smettere di sborrare: più ne ingoiavo e più me ne schizzava dentro. Meraviglioso! Aveva un sapore leggermente agrodolce, che mi ha subito conquistato e resa schiava. Quando son tornata a casa a sera, appena Marco mi ha visto e fissato negli occhi, mi ha subito abbracciata e baciata con estrema passione.
«Dimmelo, amore! Dimmelo che ti ha scopato! Allora? Dai, raccontami, com'è andata? Lo sai che impazzisco di piacere, se mi racconti che ti fai montare dal tuo capo!»
Gli ho raccontato tutto, per filo e per segno, quello che era successo e quanto mi aveva riempito la bocca con la sua crema; Marco era ebro di felicità e mi ha scopato due volte, venendo prima nel culo e poi nella figa. Ogni giorno e per tre mesi, la mia pausa pranzo era una goduriosa scopata sulla scrivania, con delle ricche schizzate di sborra calda, a volte dentro il mio culo, altre volte in ...
... bocca, dovevo potevo gustarmela meglio, succhiando da quella sua calda e pulsante cappella ogni singola goccia della sua essenza di maschio. Naturalmente ogni sera ne facevo partecipe mio marito di come ero stata sbattuta da Massimo e lui si eccitava così tanto, che mi scopava in piedi, appoggiata al lavello oppure sul tavolo della cucina o in qualunque altro posto di casa dove ci trovavamo al momento. Per tre mesi mi ha scopata in tutte le posizioni immaginabili, sborrando ovunque lui ne avesse piacere. Poi, una mattina, il suo ufficio è rimasto chiuso per buona parte della giornata; nessuno ha saputo giustificare la sua assenza. Solo nel tardo pomeriggio, è giunta una mail da parte della dirigenza che, in qualche modo, spiegava la sua assenza.
“Per motivi strettamente personali, per alcuni giorni, il Sig. Massimo, vostro dirigente, sarà assente. Si confida che il personale continui ad espletare le proprie mansioni, in maniera responsabile e diligente.”
Ero distrutta. Mi son occupata svogliatamente di tutte le mie mansioni, senza riuscire a concentrarmi su nulla. Troppe domande affollavano la mia mente. Cosa era successo? Perché questo silenzio anche con me? Doveva esser qualcosa di veramente importante, se aveva mollato tutto, così in fretta. La sera, a casa, Marco aveva cercato di consolarmi, ma io mi sentivo così strana, persa, come se quella giornata mi fosse scivolata addosso senza lasciare alcun segno. Per buona parte della settimana, la mattina mi svegliavo in maniera ...