1. Linda la nerd – Capitolo 21


    Data: 15/11/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... tiro e i muscoli, ripensando a quando era stato dentro di lei, aveva stretto una sua grossa tetta e iniziato a muovere la punta di un dito attorno alla tana della sua lumachina ma, invece di eccitarsi, continuava a formarsi nella sua mente l’orribile immagine di Daniele che trovava piacere tra le chiappe di Linda, intento a incularla su un tavolo, che le stringeva le piccole bocce e sborrava nel suo intestino, gridando nell’orgasmo. E magari, dopo un altro paio di colpi profondi per essere certo di aver svuotato nel retto della bionda il contenuto caldo e colloso delle sue palle, le sussurrava in un orecchio: “È stato bellissimo, Linda. Ti amo.” Si ritrovava a stringersi dolorosamente il seno, l’altra mano che aveva abbandonato l’inguine per serrarsi in un rabbioso pugno. “Pezzo di merda”, sibilava a denti stretti e, sebbene avesse cercato di ditalinarsi per riuscire ad addormentarsi, si era ritrovava più nervosa e sveglia di prima. Quello stronzo di Daniele… prima si comportava come se lei fosse la donna dei suoi sogni, le accarezzava il viso mentre lo spompinava durante la gara, le diceva di essere la ragazza più bella al mondo quando la scopava perché facesse squalificare Linda, e poi la prima volta che quella pantegana biondina gli mostrava il culo, quello non si faceva problemi a sfondarglielo con gusto e poi le raccontava il tutto con soddisfazione. E non solo lo stronzo la tradiva, ma, in più, riaccettava la nerda nella gara. E adesso Francesca se l’era ritrovata come ...
    ... avversaria e, dovette ammettere di nuovo con sé stessa con profondo rammarico, la dannata biondina era un’avversaria temibile, ben preparata e, lo aveva dimostrato con il proprio culo, motivata. “Scommetto che la stronzetta vuole dimostrare a tutti di essere brava a fare pompini proprio perché io l’ho sempre fatta passare come un’incapace e vuole vendicarsi”, pensò mesta. Quindi tutta la notte la sua mente era stata occupata a trovare una soluzione al problema di Linda tornata alla carica, e Francesca doveva ammettere che la sua fantasia aveva dimostrato di avere capacità che non avrebbe creduto di possedere. Alcune proposte si erano dimostrate impossibili, o illegali o semplicemente stupide. Il vero problema si era dimostrato quando infine, dopo aver vagliato più volte ogni possibilità che la sua mente aveva partorito, inspiegabilmente era rimasta solo una ed era quella che più la disgustava, qualcosa che, sapeva già, avrebbe condotto ad un’esperienza che si era ripromessa non avrebbe mai più ripetuto. Per quel motivo era rimasta sveglia quella mattina, cercando nel buio della sua stanza il coraggio per farlo, e solo quando sul muro occidentale della sua camera si erano disegnate delle linee luminose l’aveva trovato. Aveva allungato una mano, uscendo da sotto le leggere coperte per raggiungere il comodino e prendere il cellulare dal caricabatteria wireless. Quando accese lo schermo, l’orario, le cinque e mezza passate da poco, sembravano sogghignarle in viso ricordandole che ...
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