Linda la nerd – Capitolo 21
Data: 15/11/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... dell’ambrosia che sgorgò per la pressione delle sue falangi salì intenso alle narici del ragazzo ma lui quasi non ci fece caso, e non per l’impegno con cui stava portando la sua trombamica all’orgasmo. Si sarebbe potuto dire che andava con l’autopilota; aveva ripetuto tante di quelle volte quei gesti, quelle azioni, sulla fica di Tania, di Sara, delle decine di ragazze che aveva avuto in passato, che una parte del suo cervello si era adattato per ripeterle in automatico, allo stesso modo del guidare un’automobile senza sforzo mentale lungo un percorso abituale. In realtà nella sua mente c’era solo il ricordo di Linda che spruzzava per la prima volta in vita sua, nella sua cameretta, quel pomeriggio che il ragazzo non sapeva se portare nel suo cuore o maledire per il resto della sua vita, perché quel giorno aveva finalmente compreso cosa significasse amare davvero una donna. E quella donna, o per l’esattezza la sua mancanza, lo stava straziando ormai da giorni, togliendogli il desiderio di fare qualsiasi cosa, compreso il lavoro, la palestra e scopare Tania. Tania… cosa avrebbe dovuta fare con Tania? Le voleva bene. Non l’amava, o per lo meno non quanto aveva venerato Linda quel pomeriggio, ma non voleva comunque perderla. Erano solo trombamici, ma avrebbero dovuto portare il loro rapporto a un livello superiore o… – Tom… cosa fai? – domandò la ragazza confusa. – Perché ti sei fermato? Tommaso tornò al presente, rendendosi conto che si era improvvisamente bloccato a metà ...
... dell’atto, la lingua che premeva sul clitoride senza muoversi di un millimetro, le dita infilate nel canale dell’utero come fossero un dildo scordato nella fica, bagnate dagli umori che colavano fino al polso. Il ragazzo sollevò il viso dall’inguine della ragazza, scoprendosi all’improvviso incapace di guardare negli occhi la ragazza nuda davanti a lui. – Tania… – mormorò, confuso, – io… La ragazza lo fissò un momento in silenzio, e quel silenzio era più doloroso di qualsiasi scenata. Sbuffò, stringendosi le braccia sul grosso seno. Poi si mosse con le gambe, facendolo uscire dalla sua vagina e alzandosi in piedi. Quando Tania si inchinò per raccogliere i vestiti, Tommaso le guardò il culo aprirsi e mostrare l’ano e la figa bagnata di insoddisfazione, ma non provò affatto desiderio quanto vergogna. La ragazza si infilò le mutande come se stesse sbarrando lo sportello di una cassaforte che celasse un tesoro ambito dall’amante, poi i pantaloni come a sottolineare il concetto. – Va be’, ho capito che oggi non hai la testa, Tommaso. – disse, voltandosi quasi volesse mostrare le tette mentre venivano nascoste alla vista dalla maglietta che calava su di loro. – Lasciamo perdere. Non era nella natura di Tommaso chiedere perdono alla propria donna per qualcosa di sessuale, soprattutto perché non gli era mai stato necessario da molto tempo, ma in quel momento fu quasi sul punto di cercare di giustificarsi. Non si era mai sentito tanto un verme come in quel momento. Si ridusse ad abbassare ...