UNGIORNO CON ... IO
Data: 12/11/2018,
Categorie:
Anale
Gay / Bisex
Sesso di Gruppo
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
... cellulare come optional … potevo venirti a prendere … ma niente da fare! –
- Sei matto? – rispondo accomodante e, soprattutto, stanca – col traffico che c’era al centro non ne uscivi più … –
A casa mangiamo qualcosa …
TV sempre squallida, invedibile: solite stronzate, terrorismo psicologico che minaccia una crisi economica mondiale.
Sorrido tra me con amarezza e sottolineo: - Non ti suona strano? Questi banditi che si fottono milioni di euro, e in pochi anni si piazzano in pensione con venti, trentamila euro al mese, sono “tanto” preoccupati … per la situazione economica.
Ma molti di noi, che guadagniamo quanto loro spendono per i cani in un anno, saremmo più tranquilli se ogni sera non ci minacciassero … -
Dario ascolta distratto, non risponde, ma grugnisce.
Avevo bisogno di una doccia, ma prima sistemiamo la cucina, controlliamo il rubinetto che aveva appena riparato … la lavastoviglie si è rotta e il tecnico non ci ha ancora nemmeno risposto al telefono … da una settimana.
Preferisco soffrire ancora un po’ ma cercare di essere libera per il giorno dopo …
Il giorno dopo: Sabato.
“Quel Sabato”
Il mio cuore aumenta impercettibilmente i battiti e le tempie pulsano come la batteria di una band di metallo pesante… i miei umori sono bollenti.
Finalmente, verso mezzanotte, riesco a trascinarmi a letto …
Dario è quasi addormentato, spengo la luce e crollo vicino a lui, confortata solo dal pigiamone di pile, fucsia sbiadito.
Ai piedi un ...
... paio di “robusti” calzettoni grigi … quella giornata, una come tante, era passata … finalmente!
UN GIORNO CON … IO: NEL REGNO DELLE FATE
Una piccola fata si stacca dal gruppo delle Fatine Campanelline, dai vestitini succinti di mille delicati colori.
I veli trasparenti non coprivano le forme deliziose delle piccole aggraziate creature.
Lo spazio intorno a loro era luminoso all’inverosimile.
La fatina aveva in mano una bacchetta troppo spessa per la sua manina, eppure riusciva a sostenerla.
Aveva piccole ali di farfalla, rubate di certo ad un libro di fiabe infantili…
Ma la fata era impertinente.
Svolazzava intorno a me e con la bacchetta mi toccava sempre in punti particolarmente eccitabili.
Mi picchiettava i capezzoli, ad esempio, e insisteva, finché non riusciva a inturgidirli.
Lo stesso bacchettare ripetuto lo rivolse poi al mio monte di venere … e spingeva e frugava: doveva essere proprio una fata stronza.
Riprendo lentamente conoscenza … la fata svanisce, ma il suo posto viene preso dalla mano di Dario che si intrufola tra le mie cosce, dopo essersi fatto strada nel pantalone del pigiama.
Languidamente socchiudo gli occhi, la luce esterna mi avverte che è l’alba con le sue rosee dita sta tamburellando sulla soglia delle tapparelle ancora abbassate. Saranno le sei passate.
Gli uccellini, fuori, cinguettano al nuovo giorno o a un giorno nuovo?
La nostra stanza è calda ed accogliente, Dario al mio fianco mi coccola, più amorevole e ...