sorella minore in calore racconta
Data: 11/11/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: ramo, Fonte: RaccontiMilu
... sentirla magnificamente perché era schiacciata nel solco dal peso del suo corpo. Sapevo già che doveva essere un pisello bello grosso, con il suo viso accanto al mio mi disse” dove lo vuoi Assuntina”, non aveva detto se lo volevo, ma solo dove. Non riuscivo a rispondere, non ero capace di capire dove mi avrebbe procurato più piacere.
• Così decise lui, con estrema facilità tiro su il mio corpo prendendomi dai fianchi e posizionandomi a pecorina, e mentre ero a quattro zampe con le cosce aperte me lo infilò in figa. Fratellone mio, fu terribilmente bello sentirlo entrare in quel modo, con un avanzata lunga, interminabile e dolorosa, mi disse che potevo anche gemere liberamente poiché le pareti della stanza erano insonorizzate, in pratica era una stanza dove si scopava le troiette in calore come me, questo avrebbe dovuto farmi capire cosa mi aspettava, ma lo capìi solo attimo dopo attimo. Dopo che fu tutto ben piantato nella mia figa, mi fece abbassare il busto in giù e si posizionò stando quasi inpiedi con il corpo piegato su di me. Iniziò a stantuffarmelo dentro con forza facendomi letteralmente strillare di piacere e anche di dolore, me lo piangeva sempre tutto dentro fino a sbattere le palle contro il mio pube. Dio mio che scopata che fu quella, una scopata che mi procurò una serie infinita di orgasmi violenti. Mi venne i pancia una prima volta e mi parve fosse un torrente in piena, la seconda volta, lo levò dalla figa facendomi girare e mettere i ginocchio davanti a ...
... lui che stava in piedi nel letto, mi prese per i capelli piegando la mia testa all’indietro, avevo già la bocca aperta e lui infilò dentro il suo cazzone che solo in quel momento ero riuscita a vedere come fosse. Mi chiavò un po in bocca fino a farmi ingoiare una buona dose di sborra calda e cremosa.” Fratellone, non ti da mica fastidio se racconto con la stessa enfasi di come ho vissuto?” “ no, continua, saperti così zoccola mi eccita sempre di più. Poi, che avete fatto?”
• E finito li. Bruno era uno stallone molto bello e dotato, poi sarebbero accadute altre cose, ma vado per ordine. Il rientro a casa nostra avvenne la sera successiva, Enzo era smontate dal lavoro e mi avrebbe accompagnato lui. Durante il tragitto, mi faceva delle domande, come se sapesse che m’ero fatta sbattere dal suo capo, comunque non mi lasciai sfuggire nulla, anche in questo ero ingenua, cerano cose che non sapevo e che avrei appreso in seguito, a breve. Giunti alla nostra palazzina, mentre eravamo quasi per entrare nel portone, Enzo mi prese per mano tirandomi con se, lo seguii sul retro dell’edificio, eravamo all’esterno delle cantine. Ero con le spalle alla parete, si mise prima a baciarmi e leccarmi le tette, poi tirò fuori il pisello. Su in alto c’erano delle sbarre attaccate ai solai che i ragazzi usavano per allenarsi, mi disse di reggermi a quelle sbarre, così mentre lui mi prese per le cosce allargandole e sollevandomi, mi tenni sollevata restando appesa a quelle sbarre, per essere meglio ...