1. Il parroco


    Data: 10/11/2018, Categorie: Masturbazione Autore: Rusade, Fonte: EroticiRacconti

    ... l'altro diventavano gonfi e scuri. Poi sporse il collo in avanti, inchinò la bocca e ne prese uno tra i denti. Lo stringeva lo succhiava rumorosamente. Dalla tinozza schizzavano a terra zampilli d'acqua, sicuramente si stava masturbando appassionatamente. Don Pancrazio aveva estratto il suo membro già da un bel po' e si masturbava anche lui con sconosciuta grande soddisfazione. La tenda si muoveva avanti e indietro, ma ciascuno era così impegnato nel proprio sfogo che non poteva certo accorgersene. Presa da un crescente godimento Crocetta tirò fuori una gamba dalla vasca, appoggiando il piede a terra per potersi masturbare più comodamente. In questo modo il suo pube emerse dall'acqua per mostrarsi al prete in tutto il suo bieco candore. Le dita scarne entravano e uscivano, forse due o tre, dalla vagina rossa e succosa come una pesca, il prete si segava sempre più velocemente. La donna cominciò a mugolare in preda all'orgasmo dimenando leggermente la testa a destra e sinistra.
    
    Oh! Che bello, si, sii. Sto godendo con te, prendimi ancora amore mio,Siiiii!
    
    Il suo corpo si contorceva nell'acqua e fuori di essa, sembrava indemoniata, sicuramente era un suo modo per sentirsi ancora in contatto con l'amato marito defunto. Il prete era giunto ormai al ...
    ... punto di non ritorno, non riusciva a rallentare il ritmo della sua mano. Non era lucido per capire il significato reale di quanto aveva appena udito, la sua mente subiva il lampeggiare di un vortice di immagini che andavano dalle fantasie più lussuriose che l'avevano accompagnato durante la sua vita di onanista, fino a visioni del demonio bicazzuto tra i roghi dell'inferno.
    
    Come impazzito, con la mano libera scostò la tenda e si presentò nudo dalla cintola in giù al cospetto della disgraziata. Senza esitare le avvicinò il membro convulso che stringeva in mano al viso e le rovesciò addosso un enorme carico di sborra distribuendolo con lo scuotimento della mano equamente sugli occhi, sul naso, sulle labbra come a volerla benedire.
    
    Non ci fu nessun seguito. La donna atterrita e raggelata scattò in piedi mentre contemporaneamente afferrava un drappo per coprirsi. Guardò inviperita il prete negli occhi per un interminabile manciata di secondi, quindi tornò a nascondersi nel suo buio rifugio. Don Pancrazio restò ansimante con il membro svuotato in mano ancora per qualche minuto davanti alla tinozza ormai vuota, poi sparì anche lui rifugiandosi nella sua stanza. Fu per lui la notte più cupa e drammatica della sua vita. Al mattino la donna non c'era più. 
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