1. Il parroco


    Data: 10/11/2018, Categorie: Masturbazione Autore: Rusade, Fonte: EroticiRacconti

    ... donna era sciupata, dei fili d'argento le attraversavano ormai il capo, però aveva una fierezza nel portamento e nei lineamenti che la facevano sembrare, nonostante la sua assoluta castigatezza una donna linda e ancora desiderabile.
    
    E come poteva non arrendersi a desiderarla il povero prete dopo anni di solitudine e di autocompiacimento... Era certo, però, che non avrebbe fatto mai nulla che potesse darle l'impressione di volersi prendere delle confidenze anche se un desiderio irrefrenabile benché quasi innocente, non poteva sopire. Così prese l'abitudine di andare a notte fonda accanto al suo letto e di guardarla dormire da dietro una tenda. Guardava i lineamenti del suo viso, i capelli lunghi e sciolti, Immaginava i suoi seni, le sue cosce nude e si accarezzava l'inguine per poi masturbarsi tornato a letto prima di dormire.
    
    Un giorno, mentre lei era uscita per povere commissioni, si ritrovò a maneggiare la sua roba sporca. Don Pancrazio annusò l'odore di vulva che non aveva mai sentito in vita sua, stringeva il panno sul naso quasi a volersi soffocare e tirato frettolosamente il membro fuori dalla tonaca, si masturbava di gusto imbrattandola di sperma. Nei giorni seguenti, con l'arrivo della primavera, il desiderio diventava sempre più incontrollabile. Per combatterlo si infliggeva pesanti punizioni. Recitava rosari sempre più lunghi e complessi, si punzecchiava le braccia con gli spilli, tratteneva il respiro fino a tossire anossico. Ma avrebbe dato chissà cosa ...
    ... per vederla nuda almeno una volta. Aveva bisogno di comporre nei suoi occhi l'immagine che l'avrebbe accompagnato in futuro in tutte le sue masturbazioni. Così, alla fine, escogitò un piano. Il sabato era il giorno in cui Crocetta, dopo le faccende domestiche e prima di preparare la cena, dedicava un'ora alle sue abluzioni. Riempiva con l'acqua calda una grande tinozza di latta e legno e si immergeva a lungo insaponandosi dolcemente per distendersi dai suoi tristi ricordi. Quel sabato lui uscì verso le cinque del pomeriggio, dicendo che doveva andare ad assistere un anziano fedele prossimo a lasciare questa terra di sofferenza, nel paese vicino. In realtà aveva architettato di rientrare dopo poco, furtivo e silenzioso come un gatto nel momento esatto in cui sapeva che lei si sarebbe immersa nella vasca a bagnarsi completamente nuda.
    
    Così si appostò dietro la pesante vecchia tenda che divideva la stanza da bagno dal resto della casa e si mise a spiare accarezzandosi con la mano dentro le mutande,inebriato dal profumo di sapone di Marsiglia e di pulito. Notò che la sua innocente perpetua aveva un bel seno ancora pieno, i capezzoli bagnati erano prominenti, la pelle era bianca e liscia senza rughe. Guardava, pieno di desiderio, la spugna insaponata andare su e giù per le braccia e poi sulle mammelle e l'addome. Dopo un po' Crocetta lasciò cadere la spugna nella tinozza, buttò indietro la testa e con aria trasognata si mise a stringersi i capezzoli con le dita. Prima uno, poi ...