1. Meister


    Data: 08/11/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Prime Esperienze Autore: GoccediCera, Fonte: xHamster

    ... nuovo: lo stesso primo, lo stesso secondo. Gustati con piacere da tutte e due le donne, il resto degli scampi fu portato via dallo zelante cameriere. Un delicato sorbetto alle pesche bianche rinfrescò i loro palati, seguito da un flan di cioccolato e ricotta a chiudere la cena. Si guardarono entrambe, avendo notato gli stessi menu. Sorridendo. Il cameriere portò alla sconosciuta una busta.
    
    Sara notò che la busta della ragazza era stranamente familiare, sussultò pensando ad un possibile motivo. La giovane donna aprì la sua: - Sonia, spero avrai gustato la cena. Adesso prendi una sigaretta ed offrila alla sconosciuta, cui ti ho chiesto di sorridere durante la cena. Poi esci dalla sala e vai alla cassa a ritirare maggiori dettagli su quello che dovrai fare - . Sonia si alzò dopo aver preso borsetta e telefono. Si diresse verso Sara e le offrì una delle sue sigarette. Era imbarazzante desiderare di fumare, ma dover gesticolare un no grazie, non potendo parlare. Aveva promesso al Maestro che non avrebbe più fumato. Mai più. La ragazza uscì dalla sala, sorridendo. Una nuova busta fu portata a Sara. Repentinamente la fece sua, leggendola con ingordigia. Riportava le seguenti parole:
    
    - Mia deliziosa Sara, hai cenato silenziosamente appagando il tuo palato, hai conosciuto la dolce Sonia. Era la giovane donna che sorrideva verso di te. L'avrai notata sicuramente. Adesso vola. E' la notte di San Lorenzo. Ti aspetta un concerto sotto un cielo illuminato da scintillanti candele. ...
    ... E' il concerto del tuo gruppo preferito. Vibrerai tutta la notte, su quelle note. Per me. Mia dolce Sara - . Nella busta trovò il biglietto in tribuna centrale. Scoppiava di gioia. Uscì fuori, chiamò un taxi e si fece portare al concerto allo stadio vicino al mare. C'era ressa per entrare, ma sapeva che ne valeva la pena. L'odore di salmastro era ovunque: ai cancelli, sulle scale, in tribuna. Trovò il suo posto al numero che corrispondeva al biglietto, era il 77. Le gambe delle donne, diceva sua nonna giocando a tombola. Sia lei che il Maestro amavano le tradizioni, i vecchi sapori e le antiche storie da tramandare. Si sedette comodamente sulla poltroncina; era stata una delle ultime a prendere posto in tribuna. Controllò il cellulare, era acceso. Non aveva alcun messaggio. Chissà cosa avrebbe dovuto fare, dopo il concerto. Magari durante il concerto. Chissà. Dopo pochi minuti le luci bianche si abbassarono. Il buio fu totale. In cielo vedeva le stelle, la guidavano. Sorrise. Non aveva bisogno di esprimere un desiderio, aveva chi la guidava e le faceva vivere esaudendola ogni fantasia percorribile, osabile, che aveva scelto per lei. Un suono esplose, con mille luci colorate. Canzoni vecchie e nuove, i cui ritornelli conosceva amabilmente. Era come se le canzoni le fossero state dedicate e cantate solo per lei. Il concerto s'interruppe per una pausa di qualche minuto. Ne approfittò per alzarsi e recarsi al bagno. Aveva bevuto troppo vino ed adesso la sua vescica reclamava ...
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