1. Caldo torrido


    Data: 06/11/2018, Categorie: Feticismo Hardcore, Maturo Autore: Enrico_C, Fonte: xHamster

    ... di lato il perizoma che aderiva a perfezione al suo sedere piccolo e sodo, scoprendo il suo ano pulsante di voglia, perfettamente liscio, mi chiesi divertito se si fosse depilata, oppure se fossero stati i piselli che prendeva a rasarle i peli anche lì, in un dentro-fuori frenetico e incessante. Leccai il buchetto, era di un sapore unico, un po' sudato per via del caldo, sapeva terribilmente da femmina. M'inebriai a tal punto da non riuscire più a ragionare, mi stesi sopra di lei ed entrai nella sua fica, iniziando a scoparla. Premetti il naso contro i suoi capelli, volevo ubriacarmi del suo profumo. Miagolava sotto le mie spinte come una gattina in calore. Mi appoggiai alle ginocchia, facendola sollevare a sua volta, e la sbattei a pecorina. Questa posizione mi consentiva di tenere lo sguardo fisso sul suo buco del culo che veloce si allontanava per poi tornare ad impattare forte contro di me. Ora era lei a tenere il ritmo del gioco, era veramente una cagna insaziabile.
    
    Non volli venir subito, così mi tolsi, piazzandomi sotto al suo corpo. Lei, ancora a pecorina, io sdraiato sulla schiena, l'afferrai per le chiappe e avvicinai il mio volto alla sua vulva, leccandogliela. Era incredibilmente bagnata, e le piccole labbra così arrapate da essere spalancate. Sembrava una finestra aperta sul mondo, desiderosa di accogliere tutti i cazzi che fosse stata in grado di contenere e di sopportare. Ansimò piano, poi sempre più forte, e infine venne sedendosi sulla mia faccia, la sua ...
    ... figa enorme avvolse per intero la mia bocca e il mio naso. Senza possibilità di respirare, mi ritrovai ad inghiottire tutta la sua voglia, era così abbondante che me la sentivo colare nel mento, e forse giù sul collo.
    
    Stremata si accasciò nel letto, la guardai e le dissi: “No signora, non è il caso di gettare la spugna, manca l'ultimo round”. Mi lanciò uno sguardo malizioso, mentre con le mani si apriva per bene la vagina, invitandomi a penetrarla. La coprii, scivolavo sul suo corpo sudato, scopandola nella posizione del missionario. Divenni sempre più duro, sentivo le palle gonfie, stavo per scoppiare. Lei mi avvolse con le braccia, le sue unghie affondavano nella mia schiena, l'altra mano sul mio culo, di sicuro le piaceva sentire i miei glutei che ritmicamente pompavano il pene dentro e fuori dal suo corpo. Non ressi oltre, corrugai la ruga tra gli occhi e venni urlando, sentivo il cazzo pulsare ad ogni singolo fiotto di sperma che fuoriusciva dal buchetto sulla cappella. Sembrava non finire più, continuai a rimanere dentro di lei. Quando finalmente mi acquietai, scivolai fuori, mi mancarono le forze e caddi stremato accanto a lei. Mi abbracciò, sentii ancora una volta il suo profumo dolce mischiato ora ad una leggera nota di gradevole sudore femminile. Ero in paradiso, ne sono certo. Le mordicchiai scherzosamente un capezzolo, in segno di approvazione e di congedo.
    
    Mentre raccoglievo i miei vestiti rimase sdraiata a gambe aperte sul materasso, potevo vedere il bianco ...