Caldo torrido
Data: 06/11/2018,
Categorie:
Feticismo
Hardcore,
Maturo
Autore: Enrico_C, Fonte: xHamster
... ora come mai sembravano stringere fino a farmi scoppiare.
La lasciai inserire la chiave nella toppa e fummo dentro. Mi resi conto solo allora di non aver pensato nemmeno un istante a chi potesse esserci all'interno. E se ci fosse stato suo marito? O suo figlio magari? Scacciai quel pensiero non appena realizzai che la stanza, immersa in una fresca e sensuale penombra, era completamente deserta. Chiuse la porta, lasciò cadere la borsa, dopodichè fu mia.
La guardai negli occhi, ci vidi una profonda voglia di scopare. Quella donna pretendeva, implorava di essere sbattuta con forza. Mi gettai sul suo corpo, annusandola ovunque, con le mani affondate nei suoi lunghi e lisci capelli scuri. Ci baciammo con avidità, ancora vestiti, fino a quando mi trascinò nella sua camera da letto. Chissà se divideva con un uomo quel letto matrimoniale oppure se viveva sola. Non mi interessava, non volevo saperlo. Iniziai a spogliarla, ovunque la sua pelle era bollente. Affondai la lingua nell'incavo stretto del suo ombelico perfetto, dopodichè salii, baciandole il ventre, fino al suo seno, prosperoso ma stretto all'interno del reggiseno nero di pizzo. Glielo liberai, e subito le tette balzarono fuori come se non aspettassero altro che esser succhiate. Le presi in bocca a turno, prima una e poi l'altra, mentre gliele palpavo con le mani. La mia lingua disegnava umidi cerchi attorno ai suoi capezzoli, che si facevano via via sempre più turgidi. La donna iniziò a mugolare, piano. Vidi le sue ...
... cosce nude, senza che me ne accorgessi si era sfilata la gonna, forse dalla troppa voglia divenuta anche per lei incontenibile.
Seppi trattenermi, non mi soffermai sul suo culo, perchè ora toccava a lei. Volevo che stesse sulle spine ancora per un po'. Soprattutto per il fatto che ormai il mio cazzo implorava di uscire allo scoperto, i jeans mi stavano facendo male. Lei capì, in un secondo mi fu sopra, intenta a sbottonarmi la camicia. Chinata sul mio torso nudo, si mise a succhiarmi i capezzoli, e fece scivolare le sue morbide labbra femminili sempre più in fondo sul mio corpo. Arrivò alla cintura, e poi al bottone principale, infine alla cerniera e ogni ostacolo cedeva impassibile di fronte alla sua frenesia estatica. Giunse finalmente al mio cazzo, lo prese con le mani, massaggiandolo piano ma convinta. Si chinò baciando l'asta in tutta la sua lunghezza, dalla base alla cappella, che già era bagnata da una marea di liquido pre-eiaculatorio, sembrava fossi venuto. Avvicinò la sua bocca ai miei testicoli, e iniziò a succhiarmi con forza le palle, una alla volta. Pensavo me le volesse staccare da tanto succhiava. Subito dopo prese tra le labbra la cappella, baciandola e sfregandosela contro. Per qualche strana ragione non la succhiò, non mi concesse l'onore di un suo pompino, ma non me la presi. Fin da piccolo mi insegnarono che la perfezione non esiste sulla Terra, ognuno ha i suoi difetti, e forse è giusto così.
Mi sollevai di s**tto, la voltai sulla schiena scostandole ...