1. Caldo torrido


    Data: 06/11/2018, Categorie: Feticismo Hardcore, Maturo Autore: Enrico_C, Fonte: xHamster

    Scese dall'autobus guardandosi attorno, si voltò a destra e vide il marciapiede deserto, si voltò a sinistra e incontrò il mio sguardo. L'autobus proseguì la sua corsa nel torrido e polveroso pomeriggio di luglio. Mi scrutò ancora un momento con la coda dell'occhio, prima di avanzare lentamente verso il quartiere. Eravamo soli, faceva troppo caldo, le lucertole al sole, sudavano.
    
    Decisi di seguirla. Donna alta, sui quarantacinque, tacchi neri, gonna bianca. Lasciai cadere a terra il mozzicone di sigaretta, mentre fantasticavo su che tipo di intimo indossasse la signora. Un bel paio di mutandine nere, oppure bianche trasparenti, forse un minuto perizoma o forse, addirittura, niente. Di sicuro voleva sentirsi fresca, con quella canicola insopportabile. Le sue gambe, abbronzate, lisce. Semplicemente perfette.
    
    Vedendosi seguita da uno sconosciuto, anziché aumentare la cadenza dei suoi passi, la rallentò. Fu lì che ebbi la piena e deliziosa conferma che avevo davanti a me proprio una gran troia. Svoltò l'angolo e per un attimo si fermò a fissare la vetrina di un negozio di pelletteria, mi tenni a distanza. Ma non guardava le borse in esposizione, anzi mi scrutava attraverso il riflesso provocato dalla vetrata. Lo stesso riflesso che a me portò l'immagine dei suoi occhi scuri, e per un momento mi parve di incrociare il suo sguardo. Occhi svegli e maliziosi, occhi che mi invitavano a seguirla. Aveva voglia la zoccola. E avevo voglia io. Decisi di stare al suo gioco, e così ...
    ... proseguimmo.
    
    Arrivò dinanzi al portone di una palazzina residenziale, fece s**ttare la serratura automatica ed entrò, facendo attenzione a non chiudere il portone alle sue spalle. Lo lasciò socchiuso di proposito, sapeva che le sarei stato dietro, e così feci, varcando la soglia a mia volta, qualche passo indietro. Prese le scale, lasciando perdere la comodità dell'ascensore, aspettai che giungesse al primo pianerottolo prima di salire a mia volta. Quando fu sulla seconda rampa di scale alzai la testa per sbirciarle sotto le gonne. Il dislivello mi consentì di scrutare per bene il suo intimo e vidi un minuscolo perizoma nero che le avvolgeva completamente la vagina dalle labbra rigonfie, per poi sparire magicamente tra le chiappe di un culo perfetto. Fu come un colpo di grazia, ormai contenevo a fatica la mia voglia, che implacabile cresceva sempre più.
    
    Il suo appartamento era al secondo piano, non appena la vidi armeggiare con le chiavi s**ttai quasi d'istinto, togliendole il vantaggio che le avevo finora concesso. Le fui addosso, la spinsi con violenza contro la porta di casa, e iniziai a baciarla sul collo. Era profumatissima. Mi lasciò fare, chiuse gli occhi cercando la mia bocca, e in un attimo sentii la sua lingua morbida che oscillava freneticamente a contatto con la mia. Era decisamente una gran puttana. Si mise in punta di piedi e, premendosi contro al mio corpo, iniziò a strusciarsi il sesso contro alla protuberanza causata dal mio in erezione dentro ai jeans che ...
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