1. Una scopata orientale


    Data: 06/11/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Amotuttodime, Fonte: Annunci69

    ... respiro, io mi piegai e con la faccia in quella peluria, iniziai a leccarla. Il suo sapore era dolciastro, aveva un clitoride che sembrava un cazzetto; lo presi tra le labbra e lo cominciai a succhiare. La sentivo gemere dal piacere, si contorceva con il bacino, aspettando che mi decidessi a fotterla; ma io avevo ancora voglia di leccarla. Il suo respiro aumentò,e le sue gambe mi strinsero la testa; aumentai la velocità, e lei emise dei mugoliii, poi riapri le gambe ed io continuai ad entrare e uscire dentro di lei con le dita. Ora ne stavo infilando due; sentivo l’interno del suo utero che si bagnava. Con la mano libera le presi il seno, e con le dita le strizzai leggermente il capezzolo; lei si contorse e si bagno' di più, i suoi umori colavano sul pavimento. Le mie dita la sentivano venire, e poco dopo il suo respiro si calmò; le gambe si spalancarono di nuovo. Tolsi le mie dita dalla sua fessa, erano zuppe, la guardai e gliele infilai in bocca; lei avidamente leccò e ciuccio'.
    
    “Perché non scendi dal tavolo e proviamo in altra posizione?”, le sussurrai. Lei stava ancora leccando le mie dita e mi rispose:“Tu dici e io faccio!, a me piace così, che tu mi ordini”. Io sorrisi e aggiunsi:“ ok giochiamo!, scendi dal tavolo e mettiti a pecorina che ti voglio”. Lei mi guardò, mi sorrise maliziosa e scese dal tavolo, mettendosi a pecora, con le braccia lungo i fianchi, e le mani sul culo per divaricare le natiche.
    
    Da dietro si vedeva benissimo il buco del culo e lo spacco ...
    ... della fessa con i peli tutti zuppi di umori. Puntai la cappella e la feci scorrere lungo tutta la sua natura; poi entrai senza tanti preamboli. Avevo proprio voglia di scaricare le mie voglie su di lei, ed iniziai a dare i miei colpi. Ad ogni mia spinta corrispondeva un suo mugolio di godimento e un respiro; più aumentavo la velocità e la potenza dei colpi più aumentavano i suoi “aha”. Le mie spinte divennero così forti che lei si dovette reggere ad una sedia per non essere sbalzata via. Le dissi allora:" ti piace la mia lezione di italiano??”, continuando con il mio ritmo. La sentii venire, così rallentai i colpi quasi fermandosi; sentivo colare i suoi umori sulle mie palle..
    
    Ormai anche io ero pronto per sborrare, ma pensai di immortalare questa mitica scopata con il nuovo cellulare. Le dissi:"Resta così e allarga il sedere di più, voglio farti vedere come fa le foto il mio cellulare!". Lei non si mosse, restando alla pecorina. Scattai qualche foto e gliele mostrai; in primo piano si vedeva la sua fessurina completamente dilatata e zuppa. Lei mi sorrise, la eccitava questa cosa delle foto. Era giunto il momento di finire anche per me.
    
    Mi misi dietro di lei e infilai il mio uccello di nuovo, fino in fondo; avanti e in dietro fotografando il mio cazzo che entrava e usciva. Si vedevano i suoi umori sulla mia asta; lei gemeva ed io pure. Ed eccoci! Sentii un fremito; aumentai i colpi ma non la velocità, e ad un tratto senti arrivare i primi schizzi. Sentivo il suo utero ...
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