1. Convergenze letterarie


    Data: 05/11/2018, Categorie: Etero Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti

    PREMESSA: Questo racconto è di pura fantasia. Nasce da un gioco tra Yuba e me. In fondo siamo colleghi, in luoghi diversi ma colleghi. Così, quando mi ha chiesto di scrivere un racconto in cui fossimo entrambi presenti ho accettato. Una sfida. Che c’è di meglio di una sfida per stimolare la fantasia letteraria? Anche se, Yuba, io te lo dico: hai scelto il meno erotico degli imbrattacarte qui presenti. Se lo hai fatto avrai avuto le tue buone ragioni. Per cui bando alle ciance e si dia inizio alla sfida.
    
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    Gli indizi c’erano. Infermiera. Come me. Lavora in Ospedale. Anche io. In Piemonte. Cazzo, due indizi fanno una prova, qui abbiamo superato il requisito minimo. Si comincia così no? Con la curiosità. Perché virtuale va bene, ma vuoi mettere incontrarsi? Non vi viene mai la curiosità di scoprire quanto di vero c’è dietro le parole? A me si, spesso. Non parlo di doppi fini. Per vedere quanto siamo onesti e quante balle raccontiamo a noi, per primi, e agli altri. Sapremo reggere il personaggio che ci siamo costruiti? Domande. Senza risposta per altro.
    
    Ma se lei lavora nel tuo stesso ospedale? Quante probabilità ci sono che due scribacchini abbiano in comune il luogo di lavoro? Poche vero? Già. Ci è voluto un po’ per capirlo. All’inizio ci siamo tenuti sul vago, al riparo. Alla fine però è stato chiaro ad entrambi. Troppe coincidenze. Da quel momento il gioco è scivolato sempre più fuori dall’angusto ...
    ... spazio del virtuale. Ha preteso di calarsi nella realtà. Fino ad oggi. Fino a questa sera.
    
    Nei giorni passati ho guardato ogni collega incontrata nei corridoi chiedendomi se fosse lei. Bastava poco per accendere la curiosità: colore degli occhi, i capelli. Uno sguardo mantenuto più a lungo scatenava mille interrogativi. Va bene, lo ammetto. Anche le tette erano un indizio. Lo ha scritto lei, no, che il suo è un seno importante? Basta già per escludere un certo numero di potenziali candidate. Lo so, non appartiene al gentiluomo che mi piace apparire sul sito occhieggiare le tette alle colleghe. Ma è una buona causa. Almeno credo.
    
    Ora però saprò. Anche lei saprà. Chissà se anche lei mi avrà cercato tra tutti i colleghi incontrati nei corridoi. Se curiosa come dice direi di si. Ci siamo dati appuntamento all’uscita. Sembra che entrambi oggi lavoriamo al pomeriggio. Usciremo alle 23. Tardi, si. In fondo è solo un primo uscire allo scoperto. Qualsiasi ora andava bene.
    
    Ecco. Ci siamo. Il turno è finito. Ho atteso che uscissero tutti. Non voglio che ci vedano. Per carità, non è nulla di male. Ma sapete, l’ambiente ospedaliero è oltremodo pettegolo. Chissà che si inventerebbero ci vedessero insieme.
    
    Yuba. Chissà perché Yuba. Glielo chiederò questa sera. Magari vorrà sapere perché Pablo. Un buon inzio no? Ok, calmati. Inutile negare che sono nervoso. Esco dal reparto, lasciandomi alle spalle gli odori e i suoni che mi hanno accompagnato nelle ultime otto ore. Mi tolgo la ...
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