1. Bestiale 1


    Data: 03/11/2018, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Tradimenti Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu

    Quell’uomo mi voleva far sua. Era evidente. La scorsa estate, fra i vari impegni, ci eravamo ritagliati con mio marito, un breve periodo di ferie in Calabria, in un villaggio turistico dall’organizzazione a dir poco approssimativa, situato su una collina a circa cinque chilometri dal mare. Mi chiamo Stefania, ho quasi cinquant’anni, molto ben portati, quattro o cinque chili in più del mio peso forma, ma – mi dicono – mirabilmente distribuiti. Svolgo mansioni manageriali presso una società di servizi. Sono stata spesso oggetto di desiderio, ma mi son sempre considerata tutta d’un pezzo, con una solida morale e certa di non cedere alle brame di alcuno. Così almeno credevo. Antonio, lavorava come factotum al villaggio. Mi guardava libidinosamente, mi fissava con uno sguardo che, non era difficile capirlo, esprimeva una intensa voglia di possedermi. Mi spogliava con lo sguardo. Era un individuo pelle olivastra, villoso, tarchiato, con uno sguardo torvo. Quando passavo nelle sue vicinanze mi lanciava occhiate oscene, facendomi cenni ambiguamente allusivi, si esibiva nel suo becero repertorio sperando di attirare la mia attenzione. Immancabilmente la stessa frase: – Buon giorno signora, sempre al suo servizio. L’idea di un rapporto con un simile individuo non ritenevo entrasse neanche lontanamente fra i miei pensieri, anzi addirittura mi repelleva ma lentamente cominciai a cogliere in me una strana voglia di trasgredire e fui torbidamente attratta proprio da questo che ritenevo ...
    ... grezzo, zotico, volgare. Mi sovvennero i discorsi delle mie amiche che, raccontandomi delle loro tresche, mi dicevano: – Lasciati andare, cosa sarà mai? Dovrai avere prima o poi un’avventura? Non devi mica impegnarti, una botta e via. Vedrai, è divertente. In fondo – considerai – cosa c’era di meno impegnativo di una scopata con quell’uomo? Ricacciavo l’idea ma questa si ripresentava insistente. Una sera, durante una noiosissima festa organizzata dagli animatori del villaggio, e approfittando dell’assenza di mio marito che cercava di conquistare due bibite al bar molto affollato, Antonio, mentre ero in disparte in una zona poco illuminata, mi si avvicinò alle spalle. Villanamente palpeggiò, attraverso la serica stoffa del mio abito, i miei glutei. Appoggiando una mano nell’incavo della mia ascella destra raggiunse la base del mio seno e si spinse fino al capezzolo. Trasalii e protestai, sommessamente a dire il vero, incapace di muovermi: – Ma come si permette? – Lui sghignazzò. – Lo sa? L’ho capito subito che tipo di donna è lei e che cosa sta cercando: una bella scossa. – Ma come osa? Ma poi, con la pelle percorsa da brividi, lo lasciai fare, attirata inesorabilmente in quel sordido gorgo di lussuria. Incoraggiato dal mio comportamento remissivo, e dalla scarsa illuminazione del luogo, risalendo con una mano lungo le mie cosce, raggiunse la zona genitale trovando le mutandine bagnate. Sempre più sicuro di sé: – Se vuole, signora bella, domani pomeriggio, dalle due sarò libero. ...
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