Feathers
Data: 03/11/2018,
Categorie:
Etero
Autore: LadyEternia, Fonte: Annunci69
... sia Matteo in questo momento.
Sento la pelle bruciare sotto il suo sguardo insistente. È da quando sono entrata nella stanza che mi sento letteralmente mangiare con gli occhi, e sono dannatamente nervosa. È tutto così insolito, lui è così diverso.
Finalmente mi abbandono sul divano, stringendo la stoffa tra le mani. So di aver iniziato a respirare in modo affannoso, ma questa situazione mi spaventa e mi eccita in un modo che non avrei mai creduto possibile. Di solito giochiamo a casa sua, e l’idea che i ragazzi delle pulizie possano entrare… meglio non pensarci.
Improvvisamente avverto il peso del suo corpo accanto al mio. Si mantiene a distanza, eppure il calore che emana, il respiro irregolare fuso con il mio, provocano piccole scariche di desiderio che non fanno altro che aumentare la mia eccitazione.
Riesco a percepire il movimento delle sue mani, fino a quando il tocco di una piuma raggiunge la mia pelle.
La sento scivolare titubante, leggera sul mento, sul collo, seguendo la linea della spalla.
Scende delicatamente lungo il braccio, fermandosi a giocherellare nella piega del gomito spezzandomi il respiro in un ansito trattenuto. Ma non è abbastanza.
Sembra quasi animata di vita propria, curiosa e implacabile, mentre percorre in modo reverenziale ogni singolo centimetro di pelle, fino alle dita, circondandole una a una, seguendone la forma affusolata fino ai polpastrelli, e poi di nuovo su, mentre risale lentamente verso l’origine di quel percorso ...
... lineare appena seguito.
Il mio respiro irregolare accompagna i fremiti del mio corpo. Piccoli brividi di piacere mi attraversano la schiena, aumentando solamente la mia eccitazione. Sono così bagnata e calda…
Cerco di far affidamento al mio autocontrollo, tentando di rallentare il respiro e placare le ondate di desiderio, di non cedere alla tentazione di inarcarmi verso quel tocco effimero, provando con tutte le mie forze a non implorare, esigere di sentire le mani di Matteo sul mio corpo, la sua bocca, la sua lingua al posto di quella fottutissima piuma.
Con gesti lenti e studiati la lascia scorrere sul mio seno, tracciando percorsi immaginari, evitando i capezzoli, ormai induriti e desiderosi di essere sfiorati, anche solo fugacemente, da quel delizioso strumento di tortura.
Si ferma a giocare un po’ con il mio ombelico, aumentando impercettibilmente la pressione della mano, quel tanto che basta per farmi sfuggire un gemito frustrato dalle labbra.
Sento il divano sobbalzare appena. Quel bastardo sta sicuramente ridendo soddisfatto.
Dovrei pensare a una battuta acida da dire, ma il mio cervello è andato del tutto in cortocircuito nel momento stesso in cui quella dannata piuma ha sfiorato in un modo che non si può definire che indecente la mia intimità.
La sento scorrere pigramente sul clitoride, in un tocco quasi inconsistente e irreale, per poi scendere con esasperante lentezza lungo le labbra, accarezzandole e solleticandole lievemente.
Stringo le ...