lo zio Franco. Prima parte.
Data: 23/03/2025,
Categorie:
Incesti
Tue Racconti
Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.top
... una maglietta. Lo osservo nascosta dietro i miei occhiali scuri, che fasciano il mio viso, quasi a nascondere il cerotto che porto in fronte. Fa caldo, lui guida in maniera tranquilla, è quasi l’una, quando arriviamo al porto; la nave parte alle quindici.
«Hai fame? Ti va di mangiare del pesce?»
Lo guardo facendo le spallucce; non mi ricordo l’ultima volta che ho fatto un pranzo ad un'ora decente. Generalmente mi alzo, vado in frigo, bevo del latte freddo, mangio quello che trovo e poi me ne torno a letto. Entriamo in un ristorante, lui ordina due spigole; quando le portano, gli dico che non ci riuscirò a mangiar tutto. Lui ride, prende il mio piatto e abilmente sfiletta il pesce, lo condisce con succo di limone, me lo restituisce, lo mangio tutto, e mi stupisco di quanto era buono; lui mi sorride e questo mi fa sentire tranquilla. Il sole tramonta quando arriviamo all’isola: è meravigliosa, sono curiosa di vedere la casa, poi rifletto sul fatto che di lui conosco pochissime cose. Sempre in giro per il mondo, lui veniva poco a casa nostra, anche per il semplice motivo che sia lui, che papà, lavoravano insieme. Mi rendo conto che non so quasi nulla delle loro abitudini, della loro vita, e non ho mai visto la casa che ha qui. Sbarcati, percorre veloce la strada dal porto all’altro lato dell’isola, poi lascia la statale e s’inoltra nella campagna, per poi arrivare davanti ad un cancello che apre; in fondo, nascosta da una foresta di alberi di mimosa enormi, c’è una ...
... costruzione quasi invisibile, tutta in pietra del posto e legno. Entrando c’è un ampio salone, un angolo cottura, una grande finestra; indica che, oltre la casa, vi è un giardino, un muretto che delimita il promontorio, da cui si vede il mare che si raggiunge con una scalinata di circa quindici scalini. Entriamo dentro un piccolo corridoio che immette nell’unica camera della casa, dentro c’è una porta scorrevole, che si apre nel vasto bagno, mentre, dietro un’altra porta, vi è una cabina armadio molto grande.
«Metti qui le tue cose, io preparo la cena; scegli da quale lato del letto vuoi dormire.»
Mi rendo conto che dovrò dormire con lui. Sarebbe la prima volta che passo la notte assieme ad un uomo e non ci faccio sesso: una vera novità per me che, ultimamente, non ho fatto altro che farmi sbattere da decine di maschi. Non ricordo nemmeno i loro volti, tutto quello che mi è rimasto in mente è la grande quantità di sborra che mi restava dentro. La cena è semplice e divertente, lo zio è un simpatico commensale, mi mette a mio agio, poi decidiamo di andare a letto.
«Generalmente dormo nudo, ma poiché ci sei tu, metterò dei pantaloncini; tu regolati come vuoi.»
Lo guardo stupita, ammiro il suo splendido corpo, sento un languore fra le gambe, decido di stare al gioco: indosso un semplice slip e resto a seno nudo.
«Accidenti, quanto sei bella! Hai lo stesso fisico di tua madre, complimenti!»
Sono lusingata dal complimento: non ricordo l’ultima volta che un maschio mi avesse detto che ...