1. L’istruzione erotica – parte quarta


    Data: 02/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... desiderio di Romolo.
    
    I due uomini cominciarono col carezzare delicatamente il ragazzo su tutto il corpo. Il viso, la testa dai folti capelli, la schiena liscia, le tenere chiappette ricoperte dalla leggera peluria. Alfredo gemeva e si agitava sempre più desideroso di cazzo duro, mentre veniva massaggiato da quelle mani callose, abbracciato da quelle forti braccia muscolose, col viso immerso in quei petti villosi. L’eccitazione di tutti era alle stelle quando gli fu imposta la posizione. In ginocchio, con i polsi accanto alle caviglie. Romolo prese un po’ di crema anestetica dal tubetto e gli infilò subito l’indice nel buco. Forse non ce ne sarebbe stato bisogno, vista la gran quantità di sperma che ancora ne veniva fuori, ma le precauzioni non sono mai troppe se non si vuole far troppi danni, forsanche irreversibili.
    
    “Ahh, si, si… Mi piace”, sospirò.
    
    Allora si aggiunse anche il medio a stantuffarci dentro. Sentirsi le dita dentro aumentò via via la voglia del ragazzo. Queste divennero presto tre, poi quattro, poi anche il pollice si aggiunse a dare forma di cuneo. Altra crema sul dorso della grande mano e, con una spinta decisa, tutto il pugno superò lo sfintere.
    
    “Hhhaaahhh, ooohhh”.
    
    “La mano è entrata! Fantastico!”
    
    “Fai piano! E’ la prima volta che lo fa. Gli fai male”.
    
    “Macché, non senti come gode la puttanella? Vero che ti piace ragazzino? Vero?”
    
    Alfredo non rispose a parole ma annuì, preso dalla tensione del momento, con la testa bassa tra le ...
    ... cosce di Bruno, ad occhi chiusi e la bava che gli colava dalla bocca.
    
    “Adesso tocca al resto. Adesso ti ci ficco il braccio. Tutto, tutto te lo voglio ficcare, puttanella”.
    
    Romolo era eccitato al massimo. Il suo desiderio si stava avverando. Spingeva e vedeva il suo grosso braccio peloso che pian piano scompariva nel piccolo corpo inerme.
    
    Alfredo gemeva piano, si lamentava, a volte più forte ma non si opponeva a quella incredibile invasione. In fondo, non era molto diverso dal prendere due cazzi insieme, a parte la lunghezza. Quando tutto era entrato dentro di sé, fino al gomito, arrivò il suo inevitabile grido.
    
    “Bello, bello. Sei proprio sfondata, piccola puttana”.
    
    Prese a pomparglielo lentamente dentro, mentre le minchie dei due uomini, tornarono ad essere al massimo della durezza. La scena che stavano realizzando era talmente forte che la loro libido giunse al culmine. Bastò che si sfiorassero con la mano i randelli che esplosero in un altro orgasmo stellare. Romolo si svuotò sulle chiappette pelose che stava violando e Bruno riempì di sborra la faccetta del distrutto Alfredino.
    
    Allora il braccio si sfilò lentamente, lurido di crema resa più scura dalla merda e l’uomo dovette andare subito in bagno a lavarselo. L’amico, intanto, prese della carta e ripulì il musino del suo ragazzo, quasi carezzandolo.
    
    “Ti ha fatto tanto male, tesoro?”
    
    “Beh, si, certo, non è stato facile ma, in fin dei conti, mi è piaciuto. Ogni volta che supero me stesso mi sento sempre ...