1. L’istruzione erotica – parte quarta


    Data: 02/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... pecora, mentre spompinava come poteva l’enorme cazzo del suo amico.
    
    “Fottilo, fottilo, fottilo… Dacci dentro. Spaccagli il culo ancora di più a questa puttana sventrata… Montala ‘sta vacca di frocetto”, incitava Romolo mentre, col cazzo paonazzo che entrava e usciva da quelle morbide labbra, assisteva eccitato alla dura monta del piccolo adolescente ventenne.
    
    Gemiti, grugniti, insulti risuonavano in quella stanza assieme al rumore ritmico delle grandi palle dell’energumeno su quelle più piccole del fanciullo, al risucchio della boccuccia salivosa, all’odore di sesso virile, a quello della sborra che premeva per schizzare nelle profondità del buco, qualunque fosse, che aveva a disposizione in quel momento.
    
    “Cazzo, cazzoooo, vengo, vengo, ti vengo in bocca fottutissima troia… Bevila tutta, ingoia zoccola… ingoia… VENGOOOO”.
    
    Ingoiò tutto, come gli veniva ordinato. Raccolse ogni bordata di crema e, quando ne aveva la bocca piena, la mandava giù per far posto all’altra che continuava ad arrivare. Leccò via pure l’ultima goccia che gli veniva offerta dall’uomo strizzandosi il glande. Si staccò, riprese fiato, gemeva forte adesso che poteva farlo, mentre guardava dal basso il pene moscio, lucido di umori, e il viso soddisfatto dell’uomo che gli aveva regalato tanto succo.
    
    Continuava ad essere squassato dalle spinte della minchia che lo sbatteva nel culo. Sentiva di essere vittima consenziente di quegli animali forti e pelosi e, prendendone coscienza, il suo corpo ...
    ... vibrò in un orgasmo di culo indescrivibile. Di conseguenza, il suo ano, prima totalmente aperto a quel calibro da cannone, si contrasse sulla mazza che lo stava dilaniando e fu il colpo fatale per il suo uomo che, pur forzandosi a non cedere, con un urlo prolungato, si scaricò copiosamente dentro di lui, avvinghiato con le forti braccia al suo piccolo corpo tremante.
    
    Rimasero tutti fermi, ansimanti. Quando tornò loro un briciolo di lucidità, il cazzo sgusciò fuori dal culo, seguito da una colata di abbondante succo lattiginoso che scivolò lungo la gamba del ragazzo e andò ad insozzare le lenzuola. Si sdraiarono di schiena per riprendersi da quel travolgente orgasmo, uno accanto all’altro, il giovane in mezzo, con il muso dentro l’ascella sudata del suo uomo per respirarne la virilità.
    
    “Allora, lo facciamo quello che abbiamo detto?”, insistette Romolo.
    
    “Lasciamo perdere per oggi. Facciamo un’altra volta. Lasciamolo un po’ in pace questo culetto”, intervenne Bruno a salvaguardia del suo ragazzo.
    
    “No, no, no. L’ha promesso e lo voglio fare. Lo desidero da sempre e me lo ha promesso. E’ vero piccolo che lo facciamo?”
    
    “Sssi”, disse Alfredo esausto per l’orgasmo appena avuto ed ancora un po’ timoroso.
    
    “Ok piccolo, facciamolo dunque. Dai, non farti pregare troppo”.
    
    Romolo era entusiasta, Alfredo ancora un po’ titubante e il padrone di casa finalmente convinto e, quasi inconsciamente, eccitato all’idea. Non persero tempo e si apprestarono subito a soddisfare il ...