1. UN LIBRO FOTOGRAFICO


    Data: 11/02/2018, Categorie: Etero Autore: PARON_MARIO, Fonte: RaccontiMilu

    ... non si preoccupi” Lo salutai e presi l’autobus che in quel momento stava arrivando. Così tra me e me “ Se la giornata è iniziata così che cosa succederà ancora, nudi femminili già al mattino presto e proposte di posare in abiti discinti” Cosa sarebbe potuto succedere. Invece la giornata si svolse nel più tranquillo dei modi, le solite pratiche, il caffè al distributore con i colleghi…tutto come un qualsiasi altro giorno. Quelle immagini però mi arrovellavano, e poi quella proposta, fare un libro fotografico…No, non potevo accettare , ma sotto sotto la cosa mi allettava e poi era un regalo per mio marito, come scusa…no, non poteva starci, lo sapevo. Ma tra i miei sentimenti e l’accettare una proposta simile ce ne passava e in mio aiuto venne un classico temporale all’uscita dal lavoro…..Scesi dall’autobus con una pioggia torrenziale; la pensilina era rotta così finì per entrare in quel negozio fotografico. Lui si ricordava di me, uscì da dietro sentendo la classica campanella della porta. “ Ho la signora di questa mattina, ha ripensato alla mia proposta?” In quel momento ero impresentabile , bagnata come un pulcino con i capelli appiccicati alla fronte, anche se avevo cercato di proteggermi alla meno peggio, non lo so neanche io ma risposi di si e lui per tutta risposta con quel suo sorriso sornione “ Su venga di la, sto finendo di fare delle foto e lei ha bisogno almeno di asciugarsi i capelli” Non capirò mai se lo fece per compassione ma a quel punto, fui nello studio vero ...
    ... e proprio, lampade i classici teloni bianchi e una macchina fotografica poggiata a un cavalletto mentre un’altra sulla sedia difronte a un PC. La stanza era asettica, quasi ospedaliera e mi venne d’istinto… ”Ma a fatto qui le foto in bianco e nero esposte?” Lui mi guardò sembrò pensieroso e per tutta risposta… ”Si sieda, vediamo quello che si può fare, il vestito è bagnato e le aderisce, mi ha dato qualche idea…” In un primo momento mi trovai impacciata , erano quasi ordini , ma poi altri ordini che fecero di me una specie di marionetta. La gonna era stretta, ho belle gambe e un mandolino superbo che attira gli sguardi degli uomini, e quella gonna oltre che bagnata stando seduta era risalita ben , bene. Mi fece accavallare le gambe, mostravo un ampia parte della coscia, e partirono i primi scatti. Prima dall’alto poi mi riprese dal basso. Mi sentivo eccitata, era qualche cosa di nuovo, le foto osè me le aveva fatte mio marito ma mai un estraneo. Poi: “ Ora tirati su la gonna leggermente, non arrivare a gli slip” Lo feci, era passato al tu, mi mostravo, fissavo l’obiettivo mentre la lucetta rossa del flasch si caricava…altri scatti ero a mezza coscia ben esposta, era un peccato, avevo le scarpe basse, mi immaginai le stesse foto con un tacco da 12 . Ancora…” Allarga le gambe…” mi mostravo, lui scattava, sembrava in un’altra dimensione…” Sposta il busto leggermente in avanti..” Eseguì , stavo entrando nella parte, li a gambe larghe seduta , piegata in avanti, lui si inginocchiò ...
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