Io e mamma
Data: 29/10/2018,
Categorie:
Anale
Tabù
Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster
... fuori.
Vaffanculo, pensai, dovrò proprio finirmi da solo.
Prima di andare a letto e spararmi finalmente una bella sega liberatoria provai ad attendere il ritorno di mia sorella, ma evidentemente quella stronza aveva deciso di fare le ore piccole, per cui ci rinunciai e mi diressi verso il bagno per andare a lavarmi i denti e a svuotarmi i miei doloranti coglioni.
Ma nel corridoio buio fui intercettato da mamma che, in camicia da notte e a piedi scalzi, mi fece segno di non fare rumore.
Tuo padre si è addormentato, mi sussurrò prendendomi per mano e indirizzandomi verso la cucina, senti come russa.
Prima di cena abbiamo lasciato a metà una certa cosetta, mi disse ancora chiudendosi dietro le spalle la porta della cucina; non posso certo mandarti a letto in quelle condizioni, aggiunse infine lanciandomi lo stesso sguardo da maiala che le avevo visto un paio d'ore prima.
Illuminati solo dalla luce esterna dei lampioni che filtrava attraverso le persiane ci sistemammo in un angolo tra il frigo e la dispensa dove la mamma, senza tanti preamboli, mi abbassò calzoni e mutande e si impossessò con entrambe le mani del mio cazzo duro.
Puoi toccarmi, mi disse facendo lentamente scorrere la pelle del cazzo per scoprirne la testa, puoi toccarmi dove vuoi, anche frugarmi tra le cosce.
Sotto la camicia da notte non portava nulla e quando le infilai una mano tra le cosce, che lei divaricò immediatamente, la trovai bagnata fradicia.
Cosi, con il viso tuffato nel ...
... suo seno che mi leccavo, succhiavo e mordicchiavo a più non posso, una mano quasi infilata nella sua bella figona calda e pelosa e l'altra a palpare le sue chiappone tonde e sode, protesi il busto in avanti e mi feci tirare la più bella, ricca e goduriosa sega della mia vita.
Mamma ci sapeva davvero fare con le mani e dovetti fare degli sforzi sovrumani per non venire quasi subito, ma quando lei si inginocchiò a terra davanti a me, e dopo avermi lanciato uno sguardo complice si imboccò la mia cappella, non ce la feci proprio più a trattenermi e le scaricai in gola una quantità impressionante di sborra, che lei inghiottì per intero.
Accidenti, mi disse ridendo quando si rialzò da terra, ne avevi proprio bisogno. Mi hai quasi soffocata con tutta quella sborra. Ti è piaciuto?
Nonostante avessi appena goduto ero ancora discretamente arrapato e invece di risponderle la sollevai come un fuscello e la deposi sul tavolo di cucina.
Com'è forte il mio bel giovanottone, mi disse compiaciuta, perché mi hai messa qui? Cosa vorresti fare alla tua mamma?
In quella domanda, fatta con voce tremante che tradiva tutto il desiderio di una donna sposata da trent'anni con lo stesso uomo, c'era già la risposta.
Scommetto che te la vorresti scopare, mi disse ancora attirandomi a se ed estraendo le poppe dalla camicia da notte, che mi diede da leccare. Glielo vorresti mettere alla tua mamma, dimmi la verità. Glielo vorresti infilare tra le cosce quel tuo bel cazzone lungo e dritto, e ...