Io e mamma
Data: 29/10/2018,
Categorie:
Anale
Tabù
Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster
... cesso indeciso sul da farsi, quand'ecco vedo rientrare mamma, carica delle borse della spesa.
Accantonato temporaneamente il mio epocale problema l'ho aiutata a portare le borse in cucina, e mentre le davo una mano a sistemare gli acquisti nel frigo e nella dispensa mi capitò di entrare più volte in contatto con le sue generose e assai appetitose forme, con il risultato di farmi arrapare sempre di più.
Come ho già detto faceva un gran caldo, per cui lei indossava solo un leggerissimo straccetto di cotone attraverso il quale io potei, con le mie più o meno involontarie toccate, sentire perfettamente le sue carni ancora sode e fresche nonostante avesse due figli ultra ventenni.
Non so se si accorse delle mie toccate, ma di sicuro si accorse dell'erezione che segnava in maniera ridicola i miei calzoni di lino beige.
Giovanotto, mi disse tra il serio ed il faceto, abbassa quell'arnese; io non sono una delle tue amichette.
Di fronte ad una frase del genere normalmente sarei diventato rosso come un peperone e sarei fuggito in camera mia. Quel tardo pomeriggio, invece, non solo non arrossii e non scappai in camera mia, ma feci ben di peggio.
Spinto da non so quale impulso mi avvicinai di più a lei, e prima ancora di potermi rendere conto di quello che stavo per fare, le infilai entrambe le mani dentro la scollatura del vestito e le affondai tra le sue grosse tette.
Erano fresche, lisce, sode e piene.
Presa alla sprovvista, mia madre parve incapace di reagire, ...
... ma dopo un paio di secondi si riprese e mi mollò un tale manrovescio da staccarmi la testa dal collo.
Con la guancia che bruciava cercai di scusarmi.
Non devi scusarti, mi disse, ma non devi farlo mai più. Sei eccitato, lo vedo dai tuoi calzoni, ma io sono tua madre e non puoi sfogarti con me.
Poi, cambiando completamente tono, mi accarezzò dolcemente dove mi aveva colpito.
Povero piccolo, mi sussurrò tirandomi a se e stringendomi forte, vorrei tanto poterti aiutare.
Nel frattempo però la mia erezione non era per niente calata e quando lei mi strinse dovette per forza sentirla premere contro il suo corpo.
Mi aspettai una nuova sfuriata e invece, inaspettatamente, scoppiò a ridere.
Non vuole proprio andare giù questo ribelle, mi disse sorridendo riferendosi al mio cazzo duro che puntava contro la sua pancia. Cosa ti è capitato oggi che sei così eccitato, raccontami.
Le raccontai di Annetta e di come mi aveva lasciato a bocca asciutta, e prima che il mio racconto fosse terminato sentii la mano di mamma raggiungere quel famoso rigonfiamento che segnava così ridicolmente i miei calzoni e appoggiarcisi sopra.
Ricordo che trattenni il fiato: erano anni che aspettavo un momento così e non avevo mai sperato che un giorno si sarebbe potuto avverare.
La mano di mamma si era appoggiata sul mio cazzo duro e, attraverso il lino dei calzoni, ora lo stava massaggiando.
Nella piccola cucina il silenzio era totale, solo il vecchio orologio a muro faceva udire ...