1. Lo Squalo Cap. 1 - Collana Detective per caso


    Data: 27/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    ... andare al ristorante con rimborso spese e l’azienda per la trasferta mi dava anche cinquanta euro al giorno. Un migliaio di euro al mese che servivano ad arrotondare il mio misero stipendio di millecinquecento euro.
    
    Sarò più dettagliato, sei mesi prima mi ero laureato, due mesi dopo avevo trovato questo lavoro, come revisore dei conti junior, per quello junior avrei potuto uccidere qualcuno, ma i neolaureati li chiamavano così. Due mesi dopo, mi ero appena sposato, quella stronzetta della mia capa che non aveva neanche trenta anni, mi aveva convocato nel suo ufficio. La smorfiosa accavallando le gambe per mostrarmi le cosce, cercando di sedurmi, mi comunicò – mi dispiace Luigi, soprattutto perché ti sei appena sposato, ma ti devo mandare a Milano per un lavoro di circa sei mesi. – Melliflua aggiunse, - beh Milano è qui dietro, sicuramente potrai tornare a casa ogni week end e se proprio – sorrisetto, - non ne puoi fare a meno anche ogni sera, basta che il giorno dopo tu sia di nuovo a Milano. Solo un’ora di alta velocità. –
    
    “Troia” pensai, a volte ho pensieri cattivi, in quel momento l’avrei rovesciata sulla scrivania… Giulia, la mia capa, non è niente male, assomiglia parecchio ad Eva, alta, magra con una pelle diafana e lo stesso carattere algido e altero, però Giulia ha i capelli castani, o castani scuri, un po’ più di tette ed un viso angelicamente malizioso, invece la mia Eva è viziosa, ma il viso è angelico e basta.
    
    Quindi, prenderla, lì sulla scrivania, ...
    ... non sarebbe stata una cattiva idea. Non era sposata, ma non sapevo se era fidanzata, sicuramente aveva parecchi estimatori.
    
    Rimossi il pensiero cattivo e le sorrisi. Lavoravo per una famosa azienda di consulenza aziendale, di cui non è necessario fare il nome.
    
    – Non c’è problema – risposi facendo buon viso a cattivissimo gioco. Il lunedì successivo misi una borsa sulla mia macchinetta e partii per Milano. Cinzia era più dispiaciuta di Eva, d’altra parte Eva aveva un harem da curare, anche se ultimamente avevo saputo che Arianna aveva trovato un uomo e si era trasferita in un’altra città, ma magari Eva aveva trovata qualche altra chi lo poteva sapere. Mentre Cinzia aveva solo me.
    
    Per fortuna Cinzia aveva un sacco di ferie arretrate da consumare e quindi ogni tanto prendeva ferie e veniva da me a Milano. Ad Eva raccontava qualche palla, tipo che andava alle terme con qualche amica ed Eva faceva finta di crederle. Mia moglie non capiva perché la madre cercava di nascondere quello che era evidente. La mia ragazza non aveva ancora capito il valore dell’ipocrisia.
    
    Stavo uscendo dalla doccia quando il cellulare squillò. Era Eva. – Buongiorno amore. –
    
    - Buongiorno a te, passami mamma. –
    
    Non stetti neanche a dirle, ma come sai che… Le chiesi invece – perché hai chiamato me e non lei. –
    
    Lei sbuffò impaziente, - perché il suo cellulare è spento. – Non aggiunse stupido, ma lo pensò.
    
    Andai a camera da letto, baciai Cinzia sul collo per svegliarla e le passai il ...