1. Punirci un po' a vicenda - ed è solo l'inizio


    Data: 24/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: single80fe, Fonte: Annunci69

    ... alternale lentissime e profonde leccate, a rapidi colpetti appena superficiali. All’improvviso mi fermo, mi allontano e respiro solo sugli umori densi che appagano il mio gusto. Allontana la sua bocca. “Non osare fermarti” intima scoprendomi e coprendomi il glande fradicio con le dita calde. La lingua percorre le labbra, facendosi avvolgere, lenta, arriva fino all’ano, lo lecco, lo assaggio, lo voglio, “Ti voglio, E.”.
    
    La sua bocca scivola lentissima, mi accoglie completamente, mentre io faccio scivolare la mia dentro di lei, mi bagno la barba, il cazzo trema caldo mentre sento le sue labbra arrivare alla base dell’asta. Quando risale fili di saliva decorano la sua bocca e il mio uccello sempre più duro, si gira, mi guarda bagnata e soddisfatta dei miei gemiti che irrompono sulla clitoride, tormentata da una lingua veloce, lenta, e poi ancora veloce che toglie sicurezze e accompagna gemiti e pressione delle sue mani sul mio cazzo.
    
    “Basta o mi fai godere” dice levandosi da lì. “Voglio torturarti un po’” e apre le gambe, si mette tra le mie, mi scavalca con le sue, si apre. Mano sulle labbra aperte di fronte al mio cazzo duro. Vedo il suo petto ansimare appena, sollevare i seni, mentre mi prende la cappella e la fa scivolare sulla clitoride e tra le labbra, masturbandosi con il mio piacere sempre più intenso.
    
    Per un attimo mi passa nella testa quanto vorrei sborrarle addosso ora, così bella, così lascivamente spalancata per il mio piacere e le mie voglie più ...
    ... profonde.
    
    Gemo forte. Lei ride, geme, e si infila appena la cappella tra le labbra. “Pensi che sia facile resistere a farmelo scivolare completamente dentro?” Cantilena quasi questa frase mentre mi sega l’asta, tenendomi tra i suoi umori.
    
    Stringe la mano, ferma ora. “Cazzo quanto pulsi” “Anche la tua figa” e con un colpo di reni glielo faccio scivolare dentro, completamente. Un piccolo urlo mi accoglie, mi fa ingrossare ancora dentro di lei, fermo, immobile. “Pulsi più di prima” dico. E. non mi risponde, scivola solo sopra di me a cavalcarmi, lenta, ritmica, mi perdo tra gli odori, i sapori, le sue labbra che mi baciano sopra di me, i capezzoli duri sul mio corpo, chiudiamo gli occhi, scivolandoci dentro.
    
    Non so quanto tempo passi, tra umori, contrazioni, il cazzo che fa quasi male così gonfio della voglia di esplodere, ma poi scivola ancora: “La tortura non è finita” e inizia a leccarmi il glande, segandomi forte, e cazzo così no, no, sto per sborrare penso “Sto per sborrare” urlo e lei mi porta quasi fino a lì, quasi fino al punto di non ritorno, e lo lascia. Rimbalza quasi sulla pancia e le mie grida e gemiti si confondono, mentre mi slega.
    
    “Non godere, non ancora, anche io mi sto trattenendo. E non è quello che vuoi. Legami”.
    
    Tra le parole e le azioni, ormai non capisco più nulla, ma devo ritrovare il mio contegno. Anche se le palle fanno quasi male, il cazzo è duro, curvo, rosso accesso della voglia di dipingerle tutto il mio desiderio addosso, è il suo turno.
    
    La ...