1. Punirci un po' a vicenda - ed è solo l'inizio


    Data: 24/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: single80fe, Fonte: Annunci69

    Quasi non ricordo come mi sia trovato in questa situazione.
    
    Un trasporto intenso, da giorni di conversazioni, e poi il suo profumo, quasi fosse uno stupefacente. La sua casa, che ora vedo, polsi e caviglie legate al letto, nudo. A metà tra una ragazza e una donna, in questa stanza. Cerco di distrarmi, ma è impossibile. Così bella, così vicina, ora, finalmente.
    
    Raramente lascio guidare. Eppure il suo bacio appena incrociato lo sguardo, le sue mani che mi percorrevano, come le mie sul suo corpo che ho così desiderato, finalmente così vicino.
    
    Mi sono lasciato spogliare, guidare, come se il profumo mi avesse stordito, fatto suo.
    
    Eccomi ora, l’uomo dominante, nudo, a letto, eccitato e legato.
    
    Lei là, ancora quasi completamente vestita, in piedi ai piedi del letto. Si spoglia per me, guardandomi, sorride, tra il sadico e il dolce. Devo ancora scoprirla, davvero, e sono già legato. Sono già eccitato, brutalmente. Il fatto stesso che si sia allontanata mi permette di capire, se si avvicina ancora, e voglio che lo faccia, la lucidità se ne andrà ancora, e ancora, e ancora.
    
    La camicetta è scivolata, il reggiseno anche. Accenna a un movimento di anche, mentre si spoglia davanti ai miei occhi sbarrati e avidi. Fa scivolare la gonna, il perizoma, resta completamente nuda per me.
    
    Si avvicina, eccoci, di nuovo, a lambire un punto di non ritorno che abbiamo lasciato da un pezzo. Mi accarezza con le mani: “Mi sembra una discreta accoglienza, no?” passa sui piedi, sulle ...
    ... caviglie, mi sfiora le gambe, si avvicina alle cosce. Il suo corpo brilla e bolle, così vicino a me. Il suo seno mi attira, le sue gambe, quel culo in cui voglio sprofondare la testa, da quando me lo mostrò con una fotografia sfocata.
    
    “Credo che potrei dedicarmi un poco a te” sussurra al mio orecchio mentre con le mani sta sfiorando mani, braccia, torace, collo, “farti stare bene” mi sussurra all’orecchio, mi lecca appena dietro al collo, per finire in un sussurro quasi inudibile “farti godere come un porco”. Le avevo rivelato quanto mi ecciti farmi leccare dietro all’orecchio, sta seguendo i miei desideri. Dovremmo sempre stare attenti a quello che desideriamo.
    
    Vorrei forzare, muovermi, non è mia abitudine, ma la lascio fare, mi sta invadendo, non faccio resistenza. Ora la mano è alla base dell’addome, quasi al confine tra l’asta dell’uccello durissimo, completamente aperta. Il mio respiro si fa affannoso.
    
    “Prima o poi però voglio sentirlo crescere in bocca, sei troppo eccitato” mi prende in giro mentre massaggia l’interno coscia con la mano, stando attenta a dare al cazzo qualche contatto col dorso.
    
    “Ti odio” fa la mia flebile voce. “Non è vero” fa lei, sicura, dandomi le dita della mano da leccare.
    
    Adoro sfiorare i polpastrelli con la lingua, avvolgerle le dita tra le labbra, succhiarle quasi fossero organi genitali. Geme. “Ho immaginato a lungo la tua lingua” mi dice mentre porta le sue dita bagnate tra le cosce, le allarga, mettendosi comoda di fianco a me, ...
«1234...»