1. La mia assistente personale


    Data: 22/10/2018, Categorie: Etero Autore: Vincent_W, Fonte: Annunci69

    ... stava masturbando con la mano e contro la mia coscia, si era scostata le mutandine e potevo sentire il suo pube leggermente peloso e la sua vulva bagnata sulla mia pelle.
    
    Il mio membro reagì prima della mia mente e si indurì, dopo lo stupore iniziale passai all'azione.
    
    Con il braccio che la stava cingendo, raggiunsi il seno e iniziai a giocarci, portai le mie labbra verso la sua bocca, ed iniziai a baciarla, prima timidamente e poi, quando iniziai a sentire la sua lingua, in modo passionale; contemporaneamente intrecciai le dita dell'altra mano con le sue e insieme continuammo la sua masturbazione sulle labbra e sul clitoride.
    
    In pochi minuti raggiunse un dolce orgasmo, bagnandomi ancora di più la coscia e la mano, io non potei resistere oltre, sciolsi l'intreccio e portai la mano rorida di umori al naso e alla bocca per conoscerne il profumo e il sapore.
    
    Lei prese l'iniziativa, scostò le lenzuola, mi abbassò le mutande, impugnò il mio membro pronto ed iniziò una dolce e amorevole fellatio fatta con tenerezza e passione: con la lingua scorreva l'asta, si soffermava sul frenulo, sul meato uretrale, e percorreva le curve sbarazzine, lo succhiava in bocca e poi lo faceva uscire e lo sfregava sulle labbra.
    
    Quando decise che era abbastanza si tolse le mutandine bagnate, senza interrompere la fellatio, poi mi scavalcò portandosi sopra di me, guardandomi negli occhi impugnò ancora il mio pene, sfregò la punta del glande contro le labbra del suo ...
    ... sesso e il clitoride, e poi dirigendolo con la mano, si abbassò e si fece penetrare.
    
    Era una cavalcata dolce e regolare, se la godeva come piace a lei, decideva il ritmo, l'intensità e la profondità degli affondi, ogni tanto si fermava in basso con il mio membro tutto dentro, potevo sentire il suo pube sul mio, ogni tanto ruotava il bacino a destra e a sinistra, per poi riprendere, io le toccavo i seni e le stringevo i capezzoli turgidi.
    
    Poi si tolse e dicendomi: - Lo voglio a pecora - si mise in posizione, io iniziai a possederla con dolcezza e decisione come piace a me, gli affondi erano completi, adoro sentire il mio corpo sbattere contro le chiappe della mia donna, mi dà la sensazione di farla mia completamente.
    
    Quando la sentii venire pensai tra me e me, che la pecorina è sempre la migliore, poi aumentai il ritmo, avevo voglia di venire. Sentendo imminente l'orgasmo, le chiesi:
    
    - Vengo dentro ?
    
    Lei: - Siii, riempimi !
    
    Due o tre colpi e le venni nella vagina, mi disse di stendermi... mi venne sopra e lasciò uscire lo sperma sul mio addome, poi partendo da lontano con la lingua pulì il mio corpo. Alla fine con prepotenza si avvicinò e mi baciò, così non potei fare altro che ricambiare il bacio.
    
    Da quel giorno in hotel con Eleonora sono passati diversi anni, e quando i miei figli mi chiedono come mi sono innamorato della mamma, io rispondo che è stato tutto merito di un dolce contrattempo nella fredda città di Stoccarda.
    
    Fine 
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