1. Come ho fatto diventare mia moglie una puttana.


    Data: 07/02/2024, Categorie: Cuckold Tue Racconti Autore: zolder, Fonte: RaccontiErotici.top

    ...                                                 Ma non è finita.                                                                                                                                                                                          Lasciami un minuto per ricaricare le palle e mi faccio tutto il menu.                                                                                     
    Bocca, figa e culo.” Disse Andrea. 
    Erica si alzo in piedi, gli prese il cazzo tra le mani e comincio a segarlo. 
    A poco a poco l’uccello riprese vigore. 
    “Voltati, mettiti alla pecorina che ti inculo.” Le grido Andrea. 
    Erica lentamente si giro, si chino, con le mani si allargo le chiappe, mostrando il buco del culo, ancora aperto per la penetrazione che aveva appena subito. 
    Lui le puntò il cazzo al buco del culo glielo spinse fino in fondo con un unico movimento, e prese a montarla selvaggiamente. Con le mani le afferro le tette, tirandole a se come fossero redini per una monta, strizzandole senza pieta. 
    Erica comincio ad assecondare le sue spinte, mugolando di piacere. 
    Ad ogni penetrazione si sentiva lo schiocco del corpo di lui contro il culo di Erica. 
    Andò avanti per qualche minuto, selvaggiamente. 
    Alla fine rallento il ritmo ed eiaculò nel culo di Erica. 
    Quando tirò fuori l’uccello un fiotto di sperma fuoriuscì e prese a colare sulle gambe di Erica. 
    Il cazzo dell’uomo era imbrattato di sperma. 
    Lei non se ne curò e gli si inginocchiò di nuovo di fronte, ...
    ... gli prese l’uccello tra le mani e iniziò di nuovo a leccarlo, dalla radice alla cappella soffermandosi in cima solleticandolo con la lingua, provocando una rinnovata erezione. 
    Lui prese a tremare per l'eccitazione. 
    “Mi hai fatto venire voglia.                                                                                                                                                                     Ce la fai a fottermi nella figa?” chiese Erica. 
    “Abbi pieta. 
    Non sono Superman.                                                                                                                                                                           Una piccola pausa per ricaricarmi. 
    Ma non posso perdermi una simile occasione.” Disse lui. 
    Ancora una volta Erica gli prese l’uccello tra le mani, se lo porto alla bocca solleticandogli la cappella con la lingua, e strofinandolo lentamente con le mani. 
    Quando il cazzo riprese la giusta rigidezza, Erica spalanco lo sportello posteriore, si sdraio sul divano, sporgendo il culo di mezzo metro, sollevò le gambe allargandole a compasso. 
    La sua figa, fradicia dei suoi umori e dello sperma colato dal buco del culo, era lì, invitante, pronta ad essere chiavata. 
    Lui non se lo fece dire due volte e prese a fotterla con rinnovato vigore. 
    Questa Volta ci volle un po’ più di tempo, non era Superman ma se la cavava abbastanza, ed alla fine venne nuovamente, riversando quello che restava della sborra rimasta nelle sue palle, ...
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