1. Come ho fatto diventare mia moglie una puttana.


    Data: 07/02/2024, Categorie: Cuckold Tue Racconti Autore: zolder, Fonte: RaccontiErotici.top

    ... a tutti che lo spettacolo era finito, lasciai che i lavori in corso terminassero, per evitare il rischio linciassero me e stuprassero lei. 
    Ci furono alcune isolate proteste ma la maggior parte, anche quelli in fila con già i pantaloni calati, compresero che era ora di porre termine allo spettacolo. 
    La faccia di Erica era una maschera di sperma, gli occhi due fessure appiccicose, dalla sua figa e dal suo culo colava sperma fino alle caviglie. 
    Che potesse raggiungere da sè le docce, a questo punto indispensabili, era fuori questione a causa dello sperma che le chiudeva gli occhi. 
    La presi in braccio nuda come era e mi diressi verso le docce accompagnato da uno scrosciare di applausi. 
    Qualche buon cuore mi segui portandomi i suoi, diciamo cosi, ‘abiti’. 
    
    Cap. 5 Erica a battere il marciapiede.
    
    Il giorno dopo, a colazione, facemmo i conti. 
    “Dunque, ricapitolando: 12 pompini della casa a 10 euro, 120 euro; 8 chiavate alla pecorina a 40 euro, 320 euro; 5 inculate a 50 euro, 250 euro; più supplemento gangbang 100 euro. In totale 820 euro. 
    Non male per una notte di lavoro.” ricapitolai da buon ragioniere.                                                                                                                      “Oggi vado in banca e ti apro il conto.” 
    “Duro lavoro, ma, quando si ama il proprio lavoro..” rispose Erica. 
    “Certo che fare la puttana e molto redditizio. In una sola serata lo stipendio di metà mese di una impiegata di banca.” 
    “Ci stai ...
    ... facendo un pensierino? Non è che mi sbanchi?”. 
    “Non ti preoccupare. Posso sempre mettermi in proprio.” rispose lei ridendo. 
    Io non raccolsi la provocazione e non ribattei alla battuta, ma tra me e me, pensai che era proprio lì che volevo portarla. 
    Il percorso che avevo in mente per lei stava procedendo alla grande. 
    Alla fine di una serata, tornando a casa, deviai dal solito percorso per passare in una zona dove sapevo c'era un nutrito stuolo di prostitute che battevano. 
    Era una zona appartata, non un viale cittadino, in una zona boscosa dove battevano donne di diverse nazionalità. 
    Donne dell'est, donne di colore, brasiliane, anche viados, tutte abbigliate in maniera provocante.                      
    Alcune anche completamente nude tranne calze autoreggenti e scarpe dal tacco vertiginoso. 
    C'era un gran viavai di auto.                                                                                                                                                           
    Molti si limitavano a rallentare per buttare uno sguardo a tutto quel campionario di umanità.                                       
    Alcuni si fermavano a contrattare.                                                                                                                                                          Qualcuno apriva lo sportello e caricava la puttana per portarla ad un hotel a ore dove lei aveva la sua base. 
    Anch'io rallentai. 
    Erica guardava, assorta, senza proferir parola. ...
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