La mia esperienza con una coppia cuckold - capitolo 46
Data: 18/10/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: jojojos, Fonte: Annunci69
... "Un’amica, niente di che…”;
- "Scusa ma come mai le hai dato le chiavi di casa tua?”;
- "Hey, ma cos’è un terzo grado? Studia architettura, il palazzo dove vivo è di suo interesse, considerato che non c’è nessuno in casa è andata a fare delle foto per l’università.”;
- "Ecco dove l’avevo già vista quella bella ragazza, è la figlia dell’Architetto Tonelli, uno dei nostri clienti più vecchi.“;
- "Con lui invece non ho un buon rapporto, spero di non incontrarlo mai.”;
- "E’ amico del direttore, ogni tanto si trovano nel suo ufficio, mi sa che ti toccherà incontrarlo prima o poi…”.
Quell’uomo mi perseguitava, me lo ritrovavo sempre in mezzo ai coglioni, prima al supermercato, adesso qui, speravo con tutto il cuore che non mi mettesse nuovamente i bastoni fra le ruote.
Rientrai per la pausa pranzo, trovando Roberta ad accogliermi, ero teso per la notizia di suo padre, si accorse che qualcosa non andava e gliene parlai, purtroppo aveva praticamente tagliato i ponti con lui, però promise che se ce ne fosse stato bisogno lo avrebbe invitato a lasciarmi in pace.
Quando tornai al lavoro decisi che non potevo aspettare che scoppiasse la bomba, ero entrato in sintonia con il direttore e gli parlai dei problemi con quel tizio, cercai di essere sincero con lui, non omettendo i particolari più spiacevoli, mi confidò che gli aveva accennato di questo terribile ex ragazzo di sua figlia e si stupì che ero io, però promise che tutto ciò non avrebbe creato problemi, ...
... quello che facevano i suoi dipendenti al di fuori del lavoro a lui non interessava, mi riteneva un elemento valido e non sarebbe stato sicuramente questo fatto a rovinare la mia reputazione, anzi accennò che presto avrei avuto un altro incarico all’interno dell’agenzia. Le sue parole mi rincuorarono e continuai a lavorare tranquillamente, mi ero tolto un grosso peso dallo stomaco.
Quando rientrai a casa io e Roberta andammo a farci una corsa insieme, le parlai del mio colloquio con il direttore ed anche lei fu felice di come aveva risposto.
Preparò un’ottima cenetta al nostro ritorno, era brava ai fornelli, anche se quello che mi stimolava in maniera particolare era il dopo cena, era stata ammiccante e mi aveva stuzzicato tutta la giornata, senza però concedersi, sembrava quasi giocare come il gatto fa con il topo prima di mangiarselo. Dopo aver sistemato la cucina disse che aveva bisogno di farsi un’altra doccia, si sentiva addosso la puzza di quello che aveva cucinato, avevo intuito che era una scusa per prepararsi meglio, la lasciai fare aspettandola in sala con molta ansia. Mi raggiunse poco dopo, indossava solamente un completino intimo rosa davvero sensualissimo ed un paio di scarpe rosse con il tacco altissimo, i capelli legati in una coda di cavallo alta come sapeva che adoravo, sfilò davanti ai miei occhi, il cazzo mi scoppiò negli slip, abbassò lo sguardo e sorrise, si piegò con la testa verso di me dandomi un bacio e sussurrò:
- "Allora come ti sembro?”;
- ...