Il mio colore preferito? Il nero.
Data: 16/10/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: PurpleLady, Fonte: RaccontiMilu
... il culo come mai prima mi era capitato. Guarda quanta sborra sta ancora uscendo.” Dico mostrando a Bob il mio culo dove un piccolo rivolo di sperma esce senza soluzione di continuità.
“Sei una troia incredibile baby. Dov’eri quando io ero giovane?”
“Forse non ero ancora nata…”
Mentre Bob si prende quella doccia che ancora non ha fatto, io mi do una ripulita e con solo un asciugamano addosso torno in sala da pranzo.
“Qualcun altro vuole fare una doccia con me?”
“Io, io.” Dicono i due uomini neri all’unisono.
“Wow… non c’è bisogno di litigare.” Dico ridendo. “Posso prendermi cura di tutti e due assieme. Ma ci dobbiamo sbrigare, tra un’ora devo andare a prendere mia figlia a scuola.”
Tra una doccia e l’altra i due uomini mi scopano a turno mentre Bob, esausto dalla scopata precedente, si riposa sul divano.
Alla fine, sul pavimento del bagno, mi prendono assieme, uno nel culo e l’altro davanti. La doppia penetrazione è diventata per me la mia nuova religione. E fiumi di sborra riempiono nuovamente i miei buchi.
“Ragazzi, non ne ho mai abbastanza della vostra sborra negra… è così deliziosa.” Dico ingoiando le ultime gocce che ancora fuoriescono dai loro membri.
“Ora però dovete veramente andare. Devo dare una pulita e poi passare a prendere mia figlia. Comunque non vedo l’ora di rifarlo…”
Si, ormai non posso più reprimere questa mia insana passione per questo genere di uomini: vecchi, neri, sporchi, senzatetto e con grossi cazzi neri!
Resta solo ...
... da decidere quando rifarlo.
Saluto i miei tre stalloni neri come si conviene, con un bel bacio appassionato, e li accompagno alla porta.
Mia figlia mi aspetta.
Dopo qualche giorno da quella giornata fantastica il mio corpo era in astinenza. Dovevo al più presto porvi rimedio.
Portata mia figlia a scuola come ogni mattina, mi recai subito al parco in cerca di Jack, Bob e Frank.
Giunta sotto il ponte, dove li avevo incontrati la volta precedente, non trovai nessuno.
Mi guardai attorno ma nessuna traccia dei tre uomini.
Andai anche alla “casa” di Jack ma anche in quel luogo non c’era anima viva.
Ritornai verso il ponte e in lontananza vidi un senzatetto di colore che spingeva un vecchio carrello della spesa pieno di cianfrusaglie. Mi avvicinai nella speranza sapesse dove erano finiti i miei amici.
“Mi scusi, posso chiederle una cosa?” Chiesi quando gli fui vicina. “Sa dove sono i tre uomini neri che abitano qui sotto il ponte?”
“E tu chi sei? Un angelo?” Mi chiede guardandomi sorpreso.
“Sto cercando i tre uomini che di solito stanno qui. Ho un urgente bisogno di parlare con loro.” Cercai di insistere con il vecchio.
“Ma… sei tu la donna bianca di cui Jack va parlando continuamente?”
“Si, Jack. Lo ha visto? Sa dov’è?” Insisto.
“Ma veramente ti sei fatta scopare da Jack, Bob e Frank?”
“Beh, cerco solo di aiutare le persone meno fortunate.” Rispondo colta alla sprovvista dalla sua sfrontata domanda.
“Sono giorni che Jack va in giro a ...