1. Offuscamento e visibilio allo stato puro


    Data: 10/10/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... stesso tono. Una ventina di minuti dopo le sue gambe si strinsero l’una con l’altra freneticamente, nel tempo in cui cominciava ad ansimare.
    
    ‘Amore, sei proprio sicura di star bene?’ – insistetti io, stavolta accompagnato da un sorrisetto compiaciuto agli angoli della bocca.
    
    ‘Senz’altro tesoro, non preoccuparti’.
    
    ‘Eppure ti vedo agitata, lievemente sbattuta’ – insinuai maliziosamente.
    
    ‘Il film &egrave così avvincente’ – cercò infelicemente di giustificarsi lei, ma un’ombra di preoccupazione le dipinse il volto prima che potesse prontamente nasconderla.
    
    Il film sarebbe durato a lungo, almeno un paio d’ore e lei stava già cominciando a dare i primi segni di cedimento, con il passare del tempo la sua disperazione cresceva di pari passo con la mia soddisfazione, fintanto che pregustavo già il gradevole e mielato sapore della vittoria di quell’insolita scommessa. Verso la metà del film, le sue gambe da unite che inizialmente erano s’incrociarono mentre lei cominciò a soffiare, quasi per volersi riscaldare dal freddo che c’era in sala, infatti, fu proprio questa la scusa che utilizzò come idoneo pretesto e per una consona scappatoia per la sua evidente agitazione.
    
    Il primo tempo finì e tutti s’alzarono, eppure lei non osava muoversi dalla sedia per andare in bagno, sebbene ne avesse tutte le intenzioni. Non voleva dare segni d’abbandono, ma io sapevo che era sul punto di perdere il controllo. L’invitai ad uscire fuori per fumare una sigaretta e lei accettò, il ...
    ... suo passo era molto più lento rispetto al solito, e mentre fumava inspirava profondamente sperando di distogliere l’attenzione dal bisognino fisiologico impellente che l’invadeva per ogni minuto che passava, allora sadicamente le offrii un sorso d’acqua della mia bottiglietta per vedere come avrebbe reagito. Lei era disperata, non voleva accrescere le sue sofferenze, ma anche stavolta fece buon viso a cattivo gioco e ingoiò un sorso d’acqua come se fosse stato veleno. Nel frattempo stava per cominciare il secondo tempo, la sua vescica ormai piena fino all’orlo le rallentò ancora di più il passo mentre rientravamo in sala. Il secondo tempo incominciò e le sue gambe cominciarono a tremare, mentre lei si contorceva sulla poltroncina:
    
    ‘Devi andare in bagno, tesoro?’ – insinuai io, vedendola ormai prossima a cedere. Ormai la sua agitazione era troppo evidente perché potesse ancora nasconderla, perciò rispose:
    
    ‘Un pochino, sì, ma posso ancora farcela’.
    
    ‘Ecco, ci siamo, sta per farsela addosso’ – ripetei a me stesso.
    
    Nella mezz’ora che segui lei continuò a incrociare le gambe prima in un verso poi nell’altro, sempre più in fretta, cominciando a reggersi la fica ogni minuto o due, segno che l’inevitabile stava per accadere. Il bagno era lì a pochi passi da lei, malgrado ciò non osava andarci per non perdere la scommessa che si era lasciata sfuggire dalle labbra, così verso la metà del secondo tempo mi sussurrò:
    
    ‘Amore, mi faresti passare per favore?’.
    
    ‘Dove vuoi ...