1. Ritorno in Trinacria


    Data: 09/10/2018, Categorie: Etero Incesti Autore: PrecumKing, Fonte: RaccontiMilu

    ... vasca, mi asciugo sommariamente e mi dirigo in camera mia con l’accappatoio ancora indosso.
    
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    Accendo la luce, e rimango impietrito: sul letto c’è Naty, completamente nuda fatta eccezione per l’asciugamani avvolto a mo’ di turbante sulla testa. È in ginocchio sul materasso con le gambe divaricate, le braccia aperte e le mani intrecciate dietro la nuca, tale e quale alla foto che ho visto sul suo telefono. Il suo sguardo ha perfino la stessa maliziosa intensità di quello scatto. È bella come una dea, forte come una dea, voluttuosa come una dea. Accenno un movimento, ma vengo subito bloccato: “Resta fermo dove sei.” La sua voce è perfettamente equilibrata, non lascia trasparire nessuna inflessione, nessuna emozione. Deglutisco, nel vano tentativo di articolare parola. “Zitto!” La sua voce esce in un sibilo, sembra quello che potrebbe fare un serpente, oppure il fruscio di un ciuffo d’erba brutalmente reciso con una spada. Non so che fare, né cosa dire, e di fatto sono ipnotizzato da quello che vedo. Naty non si è mossa di un centimetro, è rimasta perfettamente immobile e si offre al mio sguardo, senza minimamente sottrarvisi. C’è un silenzio quasi assoluto, riesco a sentire il ticchettio della sveglia sul comodino. Saranno passati un paio di minuti, lunghi come secoli, durante i quali l’erezione riprende dolorosamente il sopravvento, quando Naty si ricopre con l’accappatoio, scende dal letto e mi spinge fuori dalla stanza, ...
    ... sussurrando: “Stanotte dormi sul divano”. “Ma,” balbetto, “lasciami prendere almeno la biancheria!” “Arrangiati,” è la laconica risposta, suggellata dalla porta che si chiude a un centimetro dal mio naso. Decisamente abbattuto, con la prospettiva di una notte scomoda su un divano sfondato e con un’erezione da manuale che spinge via i lembi dell’accappatoio, mi accingo a trascorrere la notte. Nonostante la scomodità del divano mi addormento come un sasso, e trascorro la notte dormendo placidamente. Vengo risvegliato al mattino da un suono, come l’otturatore di una macchina fotografica: apro un occhio e vedo mia sorella già lavata e vestita, che in tutta calma mi scatta delle foto col cellulare. Mi tiro su dal divano e mi accorgo che l’accappatoio si è aperto: deve essersi slacciato durante la notte, oppure… Figurati se può essere stata lei a slacciarmelo! No, questa è la mia immaginazione decisamente bacata che ha deciso di rimettersi a fare gli straordinari. Anche se forse, nell’ottica di rendermi pan per focaccia, potrebbe anche averlo fatto. “Che accidenti fai?!” le chiedo, vagamene alterato per il risveglio non proprio dolce. “Come avrai notato, queste le sto facendo col mio telefono, così non c’è bisogno di trasferirle via bluetooth”, replica lei, perfettamente calma, acida e sarcastica in modo altrettanto perfetto. “Ma cosa…”, tento di replicare. “Razza di cretino, la cronologia dei file trasferiti rimane sul telefono, a meno che non la si cancelli!” Scacco matto, inutile ...
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