Ritorno in Trinacria
Data: 09/10/2018,
Categorie:
Etero
Incesti
Autore: PrecumKing, Fonte: RaccontiMilu
... un’immagine all’altra e ne trovo alcune in cui Naty svela gli aggraziati misteri del suo corpo, e altre in cui è inguainata in completi di lingerie che altro non fanno se non stimolare all’ennesima potenza la fantasia dell’osservatore. I miei occhi assorbono dettagli come spugne, finché non mi rendo conto che vorrò osservarle ancora. Il muro della morale è stato spazzato via dall’impeto dei sensi, e non c’è più spazio per remore di qualsivoglia entità. Recuperare il mio telefono, attivare la connessione bluetooth, trasferire i file e rimettere il telefono di Naty a posto dentro la borsa è un tutt’uno. Giusto in tempo: la porta del bagno si socchiude e una mano tasta alla cieca la maniglia della porta, a caccia dell’accappatoio. Cerco di ricompormi, e credo di esserci riuscito, finché non vedo Naty uscire dal bagno: l’accappatoio è allacciato con negligenza, e un asciugamano è annodato sulla sua testa a mo’ di turbante. “Il bagno è tutto tuo,” dice lei, facendomi un cenno ossequioso con la mano come farebbe l’usciere di un albergo. Senza porre tempo in mezzo entro chiudendomi la porta alle spalle, ma la situazione non migliora, anzi: l’aria è calda e umida, intrisa in ogni atomo del suo profumo, e l’occhio della mente sovrappone all’immagine reale quella fittizia della spugna che accarezza ogni centimetro del corpo di Naty, della schiuma che avvolge la sua nudità come un abito etereo, pronto a sciogliersi sotto il getto d’acqua della doccia. Le foto che ho trovato sul suo ...
... cellulare turbinano dinanzi a me, e infine sento che il mio autocontrollo si è spezzato, riducendosi in frantumi. Mi sento ridotto a un fascio di terminazioni nervose, un nucleo di recettori finalizzato al solo e unico scopo di convogliare ondate di piacere al mio cervello. Sotto l’influsso del puro istinto mi spoglio e brandisco me stesso, lanciandomi così armato in un’impari lotta contro la mia libidine. La mia erezione svetta impetuosa, ho il cazzo turgido oltre l’inverosimile, percorso da vene a rilievo in cui pulsa fino all’ultima stilla di bramosia. Inizio un torbido, lascivo andirivieni la cui fiamma viene alimentata dall’inesauribile combustione dell’immoralità suprema dei miei pensieri – così sbagliata e perciostesso così conturbante – rivolti a mia sorella. Rivedo il suo sguardo pervaso di malizia, quegli occhi che sembrano promettere lussuria infinita, quella carne e quelle curve percorse da rivoli di goduria, e mi sento squassare dall’orgasmo che si fa strada in me, partendo dai recessi più profondi dei miei più torbidi pensieri. Il mio glande è diventato di un colore tendente al viola, e pulsa più che mai; un fiotto di seme fuoriesce in una serie di getti, via via meno potenti; incapace di fermarmi continuo a menarmi il cazzo, mugolando al contempo, come un animale, cercando di non farmi sentire da Naty. Impiego qualche minuto per ricompormi, e quando ci riesco, spengo le braci ardenti del fuoco che si è impossessato di me sotto un getto d’acqua gelata. Uscito dalla ...