1. Ritorno in Trinacria


    Data: 09/10/2018, Categorie: Etero Incesti Autore: PrecumKing, Fonte: RaccontiMilu

    ... di casa, e lascio entrare Naty. “Puzzo come un quarto di bue, senti!” dice lei, avvicinandosi sporgendo il collo verso di me. Sotto l’odore di cucinato, sotto il profumo ormai per gran parte evaporato, sento il profumo di lei, della sua pelle, e mi sento la schiena percorsa da un brivido, una specie di corrente elettrica; nitida come la più nitida delle fotografie, l’immagine di lei addormentata seminuda sul mio letto riaffiora nella mia mente con la potenza di un pugno allo stomaco. “Vai a farti una doccia,” le dico, mantenendo a stento il controllo, e spingendola di fatto verso il bagno. “Ehi, che fretta c’è?!” protesta lei. “Il bagno serve anche a me,” mugugno battendomi una mano sullo stomaco, mentre vado a prendere degli asciugamani puliti nell’armadio. “Fai proprio schifo,” esclama Naty, entrando in bagno. “Ti lascio l’accappatoio sulla maniglia esterna della porta.” Sento l’acqua scorrere dietro la porta, e immagino mia sorella nuda, che si accinge ad entrare nella vasca, magari saggiando la temperatura dell’acqua con un piede. Immagino le volute di vapore che le vorticano attorno, creando un piacevolissimo velo che stuzzica la mia fantasia già sovreccitata… Ma che diavolo mi prende?! È mia sorella, e io non faccio altro, da quando è arrivata, che immaginarla nuda… sto davvero messo male, penso, mentre il mio sguardo vaga posandosi a caso sui mobili e le suppellettili sparse per casa. Un ping! soffocato mi riscuote da queste considerazioni: viene dalla borsa di ...
    ... Naty. Nel giro di un’infinitesimale frazione di secondo la curiosità prende il sopravvento: infilo una mano nella borsa e tiro fuori il cellulare. Le dita sembrano avere acquistato una coscienza tutta loro mentre scorrono sul touch screen alla ricerca della galleria immagini, mentre il mio cervello è percorso da squassanti ondate di adrenalina, cui la mia immaginazione affibbia l’improbabile travestimento di lampi verde-azzurri. In mezzo a decine di selfies, foto di gatti e compagnia bella, ecco comparire degli scatti che non mi sarei aspettato, ma che in quel momento desideravo con tutto me stesso trovare: Naty è nuda, totalmente nuda, e si atteggia in pose dall’apparenza di casuale sensualità, ma che a un secondo sguardo si rivelano meticolosamente studiate. Una in particolare attira la mia attenzione: Naty è in ginocchio sul letto con le gambe divaricate, il busto eretto e leggermente inclinato all’indietro, le mani dietro la nuca e un asciugamani avvolto a mo’ di turbante sulla testa; i suoi occhi fissano l’obiettivo con uno sguardo acceso di malizia che sembra voler bucare lo schermo. Sento le mie sinapsi sovraccaricarsi nel tentativo di immagazzinare nella mia memoria il maggior numero di dettagli nel minor tempo possibile: i suoi occhi, il suo sorriso così sicuro, i suoi seni perfettamente rotondi, prominenti e voluttuosi, la curva morbida del suo stomaco che finisce in un cespuglio di peluria che sembra disegnato a china, l’arco perfetto delle sue cosce. Scorro da ...
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