Ritorno in Trinacria
Data: 09/10/2018,
Categorie:
Etero
Incesti
Autore: PrecumKing, Fonte: RaccontiMilu
... “Sai benissimo che reggo l’alcool meglio di te,” ribatte lei con una punta di orgoglio. “Zitto e versa.” Riempio entrambi i bicchieri, e poi sollevo il mio, brindando alle “scuse tardive, ma sentite”. Naty invece brinda “all’inaspettato”, guardandomi dritto negli occhi con uno sguardo quasi calcolatore, che sembra studiare nei minimi dettagli il complesso delle mie reazioni. Cerco di mantenere l’equilibrio faticosamente costruito nel corso della giornata, ma dentro di me sento qualcosa che si incrina: è impossibile fare finta di niente, c’è qualcosa di ambiguo, volutamente ambiguo nel comportamento di Natalia, e io non riesco a capire se è una nuova fase della sua vendetta per la sbandata della sera prima o se… interrompo nuovamente il corso dei miei pensieri per evitare di percorrere binari potenzialmente pericolosi. La cena va avanti, e i piatti con i ravioli – ormai vuoti – vengono sostituiti da due tranci di salmone in umido, con alloro, timo, aneto e rosmarino. “Ehilà, andiamo di bene in meglio!” esclama Naty, sorridendo apertamente stavolta, e sporgendosi per raggiungere la bottiglia e versarsi da bere. Nel bicchiere però cadono soltanto poche gocce. “Hai finito il vino,” osserva, facendo il broncio come una bambina. “Io avrei finito il vino? L’hai bevuto tutto tu!” “Non è affatto vero, l’ho solo assaggiato!” “Devo dedurre che sia evaporato?” replicai, sarcastico. “Fai un po’ tu. Io so solo che il mio bicchiere è vuoto”, rispose Naty altezzosa, col naso per aria. ...
... “Ascolta, ne ho un’altra bottiglia in fresco, ma è l’ultima, e deve durare fino alla fine della cena. Anzi, ne deve restare, quindi cerca di darti una regolata.” “Evvai” rise lei, “hai fatto le cose per benino!” Sporse il bicchiere verso di me, aspettando che andassi in cucina a prendere l’altra bottiglia. “Fattelo bastare,” dissi burbero, riempiendole il bicchiere. “E smettila di fare il bacchettone!” disse lei, vuotandone metà in due sorsi. Anche i piatti col salmone furono presto vuoti, e il sorriso di Naty le illuminava il volto, e mi sollevava dalle preoccupazioni della giornata: in fondo quella della cena era stata una trovata azzeccata. Mi concessi un paio di bicchieri pure io. “La smetti di bere il mio vino?” cominciò a stuzzicarmi Naty. Aveva gli occhi leggermente lucidi e sorrideva, sembrava che non avrebbe più smesso di sorridere; e il suo sorriso era stupendamente bello. “Vorrei almeno sapere che sapore ha il vino che ho comprato”, replicai. “Vorrei almeno sapere che sapore ha il vino che ho comprato”, Naty mi faceva il verso, scimmiottando la mia voce. “Complimenti per l’atteggiamento estremamente maturo”, la pungolai a mia volta. “A proposito di complimenti,” disse lei, rivolgendo l’attenzione al centrotavola, “è per me questa rosa?” “Beh, sì,” dissi. “Sei proprio imbranato,” replicò Naty ridacchiando, e sporgendosi sul tavolo per annusarla. Non potei fare a meno di notare che i lembi della scollatura lasciavano pochissimo all’immaginazione. “Perché imbranato, scusa?” ...