1. il massaggio - storia breve al femminile


    Data: 09/02/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: sleeppig, Fonte: xHamster

    ... questo “cafone” finisse di scribacchiare e mi dicesse cosa fare. Meno male che almeno la temperatura era calda, l’ambiente in penombra e la musica di sottofondo rilassante; così feci qualche respiro profondo cercando di calmarmi.
    
    Ad un tratto si alzò dalla sua maestosa poltrona, appoggiò la penna sopra il foglio ormai completamente riempito di appunti e discostandosi dalla scrivania mi si avvicinò, si fermò ritto davanti a me a guardarmi con un mezzo sorriso mi disse “Bene!”.
    
    La sua voce era forte e penetrante. Al chiarore della lampada da tavolo riuscii a scorgere la figura di un bell’uomo sulla quarantina, alto circa un metro e ottantacinque (quindi un po’ più alto di me che sono un metro e sessantotto!) capello brizzolato, leggermente abbronzato, corpulento, con pantaloni e maglietta bianchi ed un paio di ciabatte ortopediche bianche; un dottore ospedaliero in bianco anziché in verde!
    
    Quando mi si avvicino, non so per quale motivo, mi sentii tremare le gambe; sentivo che quell’uomo aveva una forte personalità e mi spaventò. Senza più dirmi niente mi si avvicinò in modo frontale, alzò le mani verso il mio collo e dolcemente lo accarezzò; per un attimo pensai volesse baciarmi!
    
    Le sue mani calde e morbide cominciarono a massaggiarmi in modo delicato il collo e mascelle; disse qualcosa di incomprensibile a voce bassissima, fece qualche mugugno e poi mi chiese di sdraiarmi sul lettino.
    
    Si allontanò per andare alla porta ed aprendola disse qualcosa all’impiegata ...
    ... che stava fuori alla reception, del tipo “questa è l’ultima?..ok, vai pure e chiudi tutto..Si..Si..Ci vediamo domani pomeriggio. Ciao..cosa? Si Si… buona serata!”.
    
    Richiese la porta e si avvicinò al lettino.
    
    - Dunque dunque - disse - vediamo un po’! Scusa hai detto che ti chiami?
    
    Ecco, mi stavo incazzando di nuovo! Ma che stronzo! Hai scritto per mezz’ora e non ti ricordi neanche come mi chiamo?
    
    -Adele- risposi, con voce rotta dal nervoso!
    
    -Bene, Adele, ora sdraiati sul lettino! Pancia sotto!
    
    Le sue parole erano ferme e decise, il suo tono di voce pieno e caldo; se un secondo prima il mio cervello al femminile stava già elaborando qualche frase acida per ripristinare gli equilibri, il tono della sua voce mi disorientò tanto che decisi di eseguire senza obiettare. In fondo mi sentivo veramente a pezzi e volevo che quella seduta mi ritemprasse donandomi tutte le energie le forze che negli ultimi sedici mesi avevo perso.
    
    Mi distesi rassegnata cercando di sdraiarmi sul lettino nel modo più comodo possibile.
    
    Una volta distesa aspettai che cominciasse qualcosa ma.. niente! Trafficava qualcosa nel tavolino lì vicino ed io nervosamente attendevo. Sembravano secondi interminabili fino a quando sentii che mi disse: - Chiudi gli occhi e rilassati! Arrivo subito!-
    
    Ok, cercai di farlo. In fondo non era difficile! C’era un gran caldo, luci e musica soffuse.. mi riaccomodai e chiusi gli occhi.
    
    Sentii una mano calda che dal tallone mi sfiorò sino ai glutei per ...
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