1. il massaggio - storia breve al femminile


    Data: 09/02/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: sleeppig, Fonte: xHamster

    ... voglia. Decisi così di andare da questo osteopata seguendo il consiglio della mia amica, tanto più che nell’ultimo periodo mi sentivo particolarmente dolorante nelle ossa e acciaccata nei movimenti.
    
    Arrivai nello studio con largo anticipo.
    
    L’ambiente era nuovo ed accogliente, con una musica rasserenante di sottofondo. Le luci soffuse ed il profumo di pulito mi misero subito a mio agio.
    
    Entrando, dopo la reception, vi era un grande specchio; mi ci riflessi e notai con soddisfazione che ero comunque in forma; la gonna corta con le calze scure rendevano le mie gambe ancora longilinee e ben scolpite come un tempo, la taglia in più di seno che acquisii dopo la gravidanza mi era rimasta dando al mio torace un aspetto sicuramente più formoso, tanto che riempivo decisamente una quarta con un seno sodo e non cadente.
    
    Unico neo era il mio sguardo, un po’ assente e scontato.
    
    Mi sedetti in attesa del turno e mi misi a leggere una rivista di moda. Era molto tempo che non mi distraevo con un giornale mondano.
    
    Sarà stata la temperatura dell’ambiente decisamente calda, la serenità di aver lasciato la piccola in mani sicure, che mi ritrovai per un attimo con la mente sgombra dai soliti pensieri ad apprezzare le figure dei modelli fotografati nella rivista, quasi riscoprendo nelle narici e nel palato, profumi e gusti della mia adolescenza.
    
    All’improvviso venni chiamata ad entrare nella stanza del dottore…mi alzai quasi sentendo freddo come appena uscita dalla doccia e ...
    ... mi avvicinai alla porta.
    
    Entrai in questo locale dalla temperatura ancor più calda della sala di attesa. Era un ambiente poco illuminato se non da qualche monitor che emetteva luci blu e dalla lampada posta sulla scrivania del dottore.
    
    Mi sedetti e mentre lui scribacchiava, alzando leggermente lo sguardo cominciò a presentarsi.
    
    Mi fece una serie di domande alle quali risposi inizialmente in modo attento e scrupoloso, desiderosa di far capire esattamente quello che provavo, ma che lui interrompeva sistematicamente per porne altre, il tutto in modo molto asciutto e distaccato; ero seccata che non volesse sapere quello che avevo da dire e mi irritava sentirlo mugugnare commenti incomprensibili ancora prima che finissi il periodo della mia frase. Il tutto sempre vedendolo chino sulla scrivania ed intento a scribacchiare sopra un foglio. Finì le domande e lasciò cadere un silenzio imbarazzante. Ero già irritata. In quel momento pensai di alzarmi e mandandolo rispettosamente a cagare, andarmene! Se pensava di avere a che fare con una cretina aveva proprio sbagliato; ero abituata a farmi valere e rispettare, sopratutto dagli uomini!
    
    Ad un certo punto, senza alcun garbo, mi chiese di spogliarmi completamente, restando solo con reggiseno e mutandine. Già irritata ora mi sentivo anche un po’ imbarazzata; soprassedetti e cominciai lentamente a spogliarmi appoggiando i miei indumenti sopra una poltroncina.
    
    Rimasi qualche minuto in piedi praticamente nuda ad aspettare che ...
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