1. Memorie e ricordi


    Data: 09/10/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... immediatamente di masticare, adesso quelle labbra le sento morbidissime, tenuto conto che s’adagiano sulle mie con una dolcezza infinita, per il fatto che le bacio ancora una volta più dolcemente, sento il tuo respiro e non capisci che cosa succede.
    
    Io accarezzo le tue braccia sfiorandole, sento le tue mani incerte e leggermente tremanti, attualmente però sono indeciso, che cosa faccio, mi spoglio? No, t’accarezzo, t’obbligo dolcemente con le mie mani sulle tue spalle a girarti e a porgermi la schiena bianca, stupenda e vellutata, giacché &egrave un’opera naturale, visto che nessuno mai potrà ripetere, nemmeno la natura stessa. E’ un dono, unico, mortale, ma irripetibile. Io mi perdo con gli occhi a guardarti, dolcemente slaccio il reggiseno e tu con un solo movimento lo lasci cadere, avvolgendoti con le braccia io accarezzo con la punta delle dita i tuoi capezzoli, loro sono già duri, tu sei agitata, perché adesso mastichi molto più velocemente, per il fatto che vuoi ascoltare, vuoi ascoltarti, vuoi sentirmi.
    
    Con la punta della lingua io sfioro il centro della tua schiena e poi vado giù, poi risalgo, ti sento vibrare, il tuo respiro si fa più pesante, non mastichi quasi più, le mie mani scorrono all’esterno delle tue cosce, istintivamente non riesci a controllarlo, appoggi entrambe le mani sul letto, pieghi la schiena e ti tolgo gli slip. Tu sollevi dolcemente prima un piede e poi l’altro, lo spettacolo che si presenta e folgorante, le tue natiche perfette sembrano ...
    ... disegnate, sembrano costruite, urlano la loro bellezza, il loro candore avvolgente, in quanto mi agita e mi eccita. Io le accarezzo, tu socchiudi gli occhi, ti spaventi e ti chiedi che cosa ti stia succedendo. Con la lingua sfioro le tue cosce e le perfette natiche, tu non puoi farne a meno, dal momento che ti lasci scivolare, io sento le tue scarpe scivolare sul pavimento, adesso sei più aperta ma sempre ben piazzata, siccome vuoi aprirti, dato che vuoi essere pronta.
    
    Nella testa mille pensieri ti confondono sovvertendoti, però senti un forte calore nel tuo corpo, intanto che la mia lingua corre sulle tue cosce, prima fuori e poi all’interno. Adesso sei aperta, cosicché io riesco agevolmente a leccare l’interno della coscia, perché c’&egrave calore, tanto calore e piacere. Io appoggio le mie mani sulle tue spalle e t’obbligo a girarti, guardo i tuoi occhi e rimango sorpreso, perché ti stai perdendo nel piacere. Guardo il tuo seno meraviglioso, giacché esprime e rispecchia la vita, i capezzoli rossi e duri, caldissimi e persino sconcertanti.
    
    Io inizio a godere giocandoci con la lingua, ti sento respirare profondamente, tu non riesci a capire, però avverto distintamente che ti piace. L’ombelico, quel bizzarro ricordo, ma essenza e sintesi dei ricordi. Io scendo con lo sguardo verso il monte di Venere attraverso quei foltissimi peli ribelli, rimango un attimo immobile, perché capto che devi togliere dalla bocca la gomma, tu sei eccitata, io non resisto più, perché lecco con ...