1. Alla scala dopo la grande epidemia


    Data: 06/10/2018, Categorie: Etero Autore: cagliostrus, Fonte: Annunci69

    ... girocollo d'argento, prima di indossare il corto vestito nero. Era il suo preferito, con un collo quadrato basso e le bretelle che si adattavano magnificamente al suo seno. Il bustino sottostante migliorava ulteriormente, minimizzandola, la sua già piccola vita. L'abito terminava a metà coscia, abbastanza lungo da essere elegante, ma abbastanza corto da sollevarsi dando una visione allettante delle cosce lunghe e lisce mentre scendeva le scale.
    
    Lui scese fra gli ultimi dal Freccia Rossa proveniente da Bologna, dopo un viaggio durato un lampo per la velocità del treno ma soprattutto per le risate e le bottiglie di spumante, che sui treni a lunga percorrenza, i passeggeri spontaneamente ancora stappavano e offrivano a tutti per festeggiare la ritrovata normalità.
    
    Nel grigio della sera e del selciato riconobbe la nera ed elegante sagoma di lei, dalle curve sinuose fasciate dal vestito da sera. Senza parlare si guardarono negli occhi e si strinsero in un abbraccio fortissimo, come se i loro corpi già si conoscessero da tanto. Si erano sicuramente mancati a lungo. I verdi occhi di lui luccicavano di commozione, quelli azzurri di lei versarono copiose lacrime di gioia che le rigarono il volto di rimmel.
    
    "Dovrai rifarti il trucco, tesoro." l'avviso lui, con voce singhiozzante e ridente. "Lo so" rispose lei, cercando di arrestare il disastro con il dorso dell'indice.
    
    Aveva trovato la figura di lui gradevole oltre ogni aspettativa, specie in confronto all'età che sapeva ...
    ... avanzata, era affascinante nel sobrio abito grigio scuro sotto il Borsalino nero alla Humphrey Bogart. E la lieve fragranza tabaccosa che aveva percepito sul suo collo nell'abbracciarsi le era decisamente piaciuta.
    
    I momenti successivi furono come passeggiare sulle nuvole. Mentre si dirigevano alla metropolitana i ragazzi li notavano e sorridevano seguendoli con sguardi di cui loro erano totalmente inconsapevoli.
    
    Mentre prendevano la metro, lui non riusciva a distogliere gli occhi dalle sue gambe. Le scarpe scollate mostravano i suoi piedi meravigliosamente forbiti, le minuscole caviglie che si raccordavano a lunghe gambe abbronzate, Le seguì con lo sguardo fino alla coscia senza accorgersi che lei lo stava guardando compiaciuta, con un bagliore birichino negli occhi. Non passò molto tempo prima che arrivassero a destinazione.
    
    I due giunsero a teatro fendendo la calca assiepata all'esterno come se levitassero, con un'espressione talmente raggiante sul volto, che la folla si apriva ammirandoli senza riuscire minimamente a distoglierli dal guardarsi l'un l'altra teneramente, come se non ci fosse nessuno e nient'altro che loro.
    
    Dovettero però inevitabilmente tornare con i piedi per terra per mostrare i biglietti, lasciare i soprabiti e ascoltare le indicazioni di rito per la serata.
    
    Poi mentre lui andò a ordinar le bevande, lei si fece strada verso una finestra, ripensando con piacere a come le sue gambe avessero avuto quell'ammaliante effetto sullo sguardo di lui ...
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