Aveva un visetto normale
Data: 09/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Staff Millù, Fonte: RaccontiMilu
... profumo dei suoi capelli, ma ero visibilmente eccitato e ovviamente lei se ne accorse. Imbarazzo generale (tranne del turista che nel frattempo ci aveva fotografato restituendomi la fotocamera) e ci stacchiamo da quella posizione che stava per diventare compromettente. Decidiamo di tornare verso l’albergo per trovare un ristorantino e ci sediamo alle “Cantine dell’Arena” in una piazzetta antistante l’omonimo celebre monumento. Il ristorante offriva anche della buona musica dal vivo per cui, dopo una bella cenetta a lume di candela, durante la quale nessuno dei due ebbe il coraggio di accennare all’episodio del balcone, vuoi per la bottiglia di Chianti bevuta in due, vuoi per la situazione, decidemmo di metterci a ballare. Ancora una volta i nostri corpi erano stretti in un’abbraccio, ancora una volta il suo profumo inebriava e risvegliava i miei sensi dal torpore di un menage matrimoniale ormai assopito… ancora una volta la mia eccitazione si manifestava, prepotente ed evidente. Ma stavolta non ci fu imbarazzo…non so, forse a quel punto entrambi eravamo preparati ed attendevano che accadesse l’inevitabile. Mi guardò con un sorriso dolcissimo, come se attendesse la mia prossima mossa… quello fu il momento in cui ci baciammo appassionatamente…così, davanti a tutti, mentre ballavamo…probabilmente in quella città queste sono scene di ordinaria amministrazione, fatto sta che nessuno sembrava essersi accorto di niente…e forse in effetti era proprio così…in fondo potevamo ...
... sembrare una coppia regolare…non avevamo certo scritto in faccia “siamo solo due colleghi in trasferta”… Finito il ballo paghiamo il conto e ci incamminiamo verso il vicino albergo, mano nella mano, con la fretta di chi sa già quali saranno gli sviluppi della serata, anche se ancora cerca di dissimulare. La sua camera è di fronte alla mia ed io, cavallerescamente, l’accompagno e la saluto con un bacio sulla guancia, ringraziandola per la splendida serata. La sua espressione era indecifrabile…probabilmente era sollevata, anche se io voglio illudermi fosse delusa e, con un sorriso, chiuse la porta della camera. Ma io avevo altre intenzioni… Attraversai lo stretto corridoio e andai in camera mia. Doccia veloce e, prese due bottigliette diChardonnayCinzano dal frigo-bar e due bicchieri (purtroppo di carta… non c’era altro), torno nella sua camera e busso alla sua porta. Mi apre subito (mi aspettava?) con indosso una corta vestaglia di seta, una specie di baby-doll e due scarpette da notte col tacco… L’insieme è esplosivo, perché mette in risalto le sue splendide gambe. Alla vista dello spumante mi sorride, complice, e mi invita ad entrare. Stappo una delle bottigliette e le verso da bere. Brindiamo “alle occasioni da non lasciarsi scappare…”. Finito il bicchiere fa una piroetta, per accertarsi che il completino fosse di mio gradimento anche dietro. Indossa un perizoma di quelli che in ufficio non avrebbe mai avuto il coraggio di mettere, ma che in quella circostanza era perfettamente ...