1. La Baronessa Zelda


    Data: 03/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Lesbo Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... moltissimo, poi ritornava a casa e se era ancora in forze si scopava una giovane schiava. Quell’eccitazione però non gli faceva bene e quindi si limitava ad assistere solo alla prima monta. Le schiave furono fatte spogliare e ad una ad una accompagnate alla staccionata. Si trattava di una serie di gogne, la schiava infilava la testa in un buco e la serva abbassava l’asta superiore imprigionandola dentro. Poi la schiava veniva invitata ad appoggiare le mani sul palo che correva parallelo al pavimento. Quella era la posizione in cui sarebbero state prese, in quella posizione non potevano vedere chi era che le cavalcava e non potevano essere viste in viso da chi le montava, potevano solo vedere le facce delle sventurate al loro fianco. Ardea era spaventata, Rona era al suo fianco e le diede l’impressione che fosse molto concentrata. Non era il momento in cui parlare, Astra aveva loro imposto di stare zitte da quando erano uscite di camera. Sentirono uno scalpiccio dietro di loro, dovevano essere arrivati gli stalloni, sentirono indumenti che scivolavano per terra e la tensione salire. La sovrintendente disse: – bene, ora tirate il culo in aria ed allargate le gambe. ‘ Ardea obbedì prontamente, ma dopo qualche istante sentì una scudisciata volare in aria e un fievole lamento, le natiche di una di loro erano state colpite. ‘ Ho detto bene in alto, e gambe larghe – ripeté la sovrintendente. Anche se pensava di aver messo il culo in esposizione Ardea si sforzò e s’inarcò ...
    ... ulteriormente. Rona non si scompose, era già in posizione, il culo in alto, la schiena inarcata, aveva socchiuso gli occhi ed aspettava placidamente, in apparenza con grande distacco, in verità il suo cuore batteva tumultuosamente ed era spaventata quanto le altre. Ad Ardea ritornarono in mente le parole della sua padrona il giorno prima al mercato: non deve godere. In quel momento ad Ardea sembrava altamente improbabile che una di loro potesse provare piacere, ma non aveva tempo per pensarci, dietro di loro stava succedendo qualcosa. Ardea si sentì tastare tra le gambe con poco garbo e pizzicare nell’interno delle soffici cosce. Poi quelle stesse mani le impastarono i glutei ed infine l’afferrarono per i seni, si sentì leccare sulla schiena e poi la lingua dello schiavo che scendeva tra le natiche e s’infilava tra le gambe. Sudava freddo ed era diventata rossa come un peperone maturo, cercava di mantenere la posizione, ma non poté frenare il tremolio che attraversò le sue membra. L’altra schiava accanto a sé sembrava molto più disinvolta, quasi subito cominciò a gemere ed a gustarsi quelle carezze, era la schiava di una guarnigione, ne aveva presi tanti che non si vergognava più di nulla, d’altra parte era più anziana ed era già passata da quel luogo. Poi Ardea fu penetrata e per qualche momento le sembrò di morire. Ardea aveva accolto lo stallone con un certo timore, era uno zotico che la stava trattando senza riguardo, ma non poteva sfuggirgli e dovette subire senza fiatare. ...
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