No Quarter
Data: 27/09/2018,
Categorie:
Racconti 69,
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Sesso di Gruppo
Autore: LovelySara, Fonte: RaccontiMilu
... sprofondata dall’imbarazzo. Stava quasi per rinunciare, quando l’idea giusta le venne guardando fuori dalla finestra. La camera matrimoniale aveva un balcone, piccolo ma non al punto tale da impedirle di sdraiarsi su un asciugamano. Era circondato da un muretto in mattoni, e quindi se si fosse messa lì per terra sarebbe stata virtualmente irraggiungibile da sguardi indiscreti. Sembrava un piano senza falle, e decise di metterlo subito in pratica. Distese l’asciugamano a terra, vi si sedette sopra e iniziò a spogliarsi, fino a rimanere in reggiseno e mutandine. Stava per stendersi e chiudere gli occhi, quando si rese conto di come quella biancheria intima fosse tutto sommato inutile. Che senso aveva tenerla, se nessuno poteva vederla? Tanto valeva prendere il sole integrale ed evitare antiestetici segni dell’abbronzatura. Slacciò il reggiseno e lo tolse, posandolo lì a terra. Poi, dopo essersi guardata intorno per l’ennesima volta, sfilò anche gli slip e rimase completamente nuda in balcone.
La mattinata di Lory era invece dedicata alle pulizie. Lo aveva rimandato troppe volte, e ora che finalmente era in ferie aveva deciso di farlo. Si era alzata di buon’ora, e dopo aver salutato il marito diretto al lavoro, si era concentrata sul piano di sopra. Aveva appena finito l’ultima stanza, e prima di scendere decise di dedicarsi alla mansarda. Si trattava di uno spazio piuttosto piccolo in cui non metteva spesso piede, che utilizzavano più che altro come ripostiglio. Erano ...
... tante le cianfrusaglie che nel corso degli anni si erano accumulate lì dentro, ma c’era anche qualche chicca a cui era affezionata. Una su tutte, un vecchio giradischi che suo marito aveva ereditato dai genitori. Lory lo aveva sempre trovato un oggetto affascinante, e ogni tanto amava utilizzarlo con quei vinili – ormai oggetti d’epoca – che tenevano proprio lì in mansarda. Pensò che con un po’ di musica avrebbe lavorato più volentieri, e rovistando fra i dischi ne scelse uno dei Led Zeppelin che le piaceva particolarmente.
Marta stava proprio bene lì, sotto il sole come una lucertola. L’aveva sempre trovata una pratica molto rilassante. Era distesa forse da una mezz’oretta, quando si rese conto che l’unica cosa che le mancava era un po’ di musica. E se ne accorse proprio perché sentì alcuni suoni provenire da lì intorno. Forse da casa di Lory, che era quella più vicina. Riaprì gli occhi lentamente, per abituarli al sole, e si mise a sedere, controllando l’ora sul cellulare. Era tempo di girarsi nuovamente, perciò dopo aver sistemato l’asciugamano si sdraiò a pancia in giù. Nel frattempo il volume della musica si era fatto più alto. Non conosceva né la canzone né l’artista, ma si ritrovò a pensare che le piacevano, quei suoni quasi psichedelici, tipici di un certo rock degli anni ’70.“Close the door, put out the light / You know they won’t be home tonight / The snow falls hard and don’t you know? / The winds of Thor are blowing cold…”.
Sul giradischi era appena partita una ...