1. Spostamenti equivoci


    Data: 26/09/2018, Categorie: Autoerotismo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... finale. Al presente assai frastornato e visibilmente sgomento, Matteo aguzzò ancor più la vista nel buio della sala e vide che una mano di Matilde era stretta sul sesso dello sconosciuto. In un improvviso bagliore della pellicola s’accorse che anche la compagna di quel tale guardava tutta la scena come una complice eccitata e indulgentemente compiaciuta. Lui sconvolto per quanto stava accadendo, però sempre con la mano posata insieme all’altra sul sesso di Matilde, si volse del tutto e incrociò lo sguardo carico di lussuria della moglie, che sollevata la testa dalla sua spalla lo squadrava con un’aria di sfida che lasciava trasparire chiaramente una sottintesa domanda:
    
    ‘Che cosa vuoi adesso? Non era forse questo ciò che volevi da me?’. Dopo con gli occhi socchiusi e mordendosi il labbro inferiore per controllare i mugolii che comunque le uscivano soffocati, Matilde aveva abbandonato il capo sulla spalliera della poltroncina.
    
    Con un gesto deciso aveva poi spalancato i due lembi della gonna a portafoglio e sollevando leggermente i fianchi si era sfilata le mutandine, in seguito spostando in avanti fino al limite del sedile il bianco ventre denudato, con le gambe completamente allargate s’offriva quasi supina alle mani che l’avevano esplorata. Come un automa Matteo affondò il dito indice nelle carni umide della moglie e avvertì che ...
    ... contemporaneamente entravano altre due dita non sue, che muovendosi prima lentamente e in seguito più veloci iniziavano distintamente il movimento inequivocabile della masturbazione. Di riflesso, anche il dito di Matteo si mosse per contribuire al godimento della moglie, quelle carezze delle dita intrecciate si protrassero per qualche interminabile istante, alternandosi sia nel profondo del sesso di Matilde sia nel solleticare il suo centro rigonfio del piacere. Matteo fu distolto dallo stato di trance in cui si trovava quando s’accorse dal tipico sussultare del bacino e dal ritmo più intenso dei sospiri, per il fatto che per Matilde era sopravvenuto il momento affrancante e liberatorio dell’orgasmo.
    
    I suoi movimenti divennero incontrollati e le ritmiche contrazioni del sesso della moglie si trasmisero come una scossa elettrica alla mano di Matteo, poi dalla mano al braccio e da questo alla testa, percuotendogli le tempie in modo doloroso, ritraendosi inebetito, incredulo e stordito di quanto era successo. Dopo poco, con gli occhi velati, da quelle che non riusciva a comprendere se fossero lacrime o gocce di sudore, intravide Matilde che terminato l’affanno e lo spasimo dell’orgasmo dopo essersi velocemente ricomposta s’alzava intimandogli seccamente:
    
    ‘Dai, su muoviti. Andiamocene prima che s’accendano le luci, Matteo fa’ presto’.
    
    {Idraulico anno 1999} 
«12345»