Spostamenti equivoci
Data: 26/09/2018,
Categorie:
Autoerotismo
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Il lampeggiare della pellicola nella sala buia del cinema illuminò imprevedibilmente in maniera istantanea il volto di Matilde per il tempo in cui s’avvicinava pigramente all’orecchio di Matteo, per il fatto che lei gli sussurrava alcune parole, lui però non riusciva ad afferrarne né a comprenderne del tutto il significato:
‘Che cos’hai detto?’ – le sollecitò in quell’istante Matteo sottovoce non cogliendo il concetto, preoccupato e timoroso di non deconcentrare né d’infastidire gli altri spettatori, che peraltro talmente esigui si erano saggiamente distribuiti per la verità in file molto distanti dalla loro, sennonché lei in quell’occasione genericamente seccata ed essendo stata distratta dalla visione del film in conclusione sbottò:
‘Il mio vicino di posto spinge urtandomi di continuo con la gamba’ – ripeté allora Matilde con la voce appena mossa da un tremito, eppure Matteo attribuì senz’altro alla sensazione d’insofferenza e d’intolleranza del momento, per il semplice fatto che lei doveva provare nel sentirsi infastidita per quell’inconsueta vicenda.
Matteo in quel preciso istante distolse lo sguardo dallo schermo estraniandosi, allontanandosi del tutto e piegandosi leggermente in avanti osservando accuratamente chi era attualmente seduto alla destra della moglie. La scarsa luminosità gli consentì d’intravedere se non altro il profilo d’un uomo che sembrava essere di mezza età, che a sua volta aveva al fianco una figura femminile. In realtà però, lui non li ...
... aveva ben esaminati nemmeno quando le luci della sala si erano accese per l’intervallo, dal momento che aveva avuto soltanto un leggero fastidio trasformatosi ben presto in un incomodo, nel considerare il comportamento della coppia che entrata al cinema si era seduta accanto a loro con la sala pressoché spopolata. Pensò allora a quello che avrebbe dovuto mettere in atto, dopo quanto le aveva detto Matilde, perché esclusa l’opportunità della scenata melodrammatica, non era proprio il caso d’insistere per una tale insignificante infrazione, visto che avrebbe potuto suggerire a sua moglie di spostarsi di qualche posto, oppure se per caso lo sconosciuto avesse insistito nel perdurare con quello stupido accostamento, di dare un preciso colpetto con la punta della scarpa nello stinco di quell’estemporaneo e insperato importunatore.
Nel frattempo, che considerava vagliando opportunamente queste possibilità, Matteo annotò mentalmente che Matilde dopo avergli parlato non sembrava invero aver provveduto con il rimedio più efficace e meno imbarazzante, in altre parole di voler cortesemente allontanare un po’ la sua gamba, bensì, gli venne il dubbio che per parlargli all’orecchio lei avesse spostato come di riflesso le gambe seppur di pochi centimetri verso quell’occasionale seccatore. Un movimento certamente involontario, però che aveva poi confermato dal momento che si era risistemata nella poltroncina, effettuando dei leggeri aggiustamenti per appoggiare il capo sulla sua spalla. A ...