Spostamenti equivoci
Data: 26/09/2018,
Categorie:
Autoerotismo
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... seguito di queste considerazioni Matteo provò una leggera vertigine, cosicché fu allora che sentì la propria voce uscire quasi incontrollata e istintiva per poi suggerirle:
‘Dai su, non è niente, lascia pure che faccia’.
Detto ciò vi fu nella frammentaria e sconnessa conversazione una lunga pausa di silenzio, interrotta infine da un sussurro stizzito di Matilde che sollevando il capo dalla spalla, a sua volta gli chiese fissandolo abbastanza strabiliata e indispettita manifestandogli:
‘Che cosa dici? Vorrei vedere te come reagiresti al mio posto’.
La domanda di Matilde spezzò l’approssimazione e l’incertezza che si era insinuata nella mente di Matteo da quando era iniziato il loro dialogo bisbigliato, perché lui ritornò alla realtà e recuperando la razionalità ben cosciente che Matilde aveva colto, ravvisando l’ambiguità e l’evasività di quanto le aveva detto precisò sennonché con tono confortante e rassicurante la rincuorò:
‘Non potrà farti nulla d’indecente né di sconveniente, perché da questa parte ci sono io, inoltre se osservi bene ha la sua donna seduta accanto’.
A seguito di quest’affermazione in un certo qual senso protettiva, Matilde convinta dalla spiegazione appoggiava al presente di nuovo il capo alla sua spalla, sentendosi tranquillizzata si distendeva più comodamente nella poltroncina, tuttavia le gambe di quell’ignoto spettatore s’avvicinarono nuovamente. Dopo queste considerazioni Matteo si chiese con la mente turbata che cosa ...
... potessero indicare i movimenti della moglie, di sicuro che non aveva pigliato con assennatezza il suo equivoco invito, infatti, se era vero, che per ravvivare la monotonia e la stanchezza degli oltre vent’anni di matrimonio, da un po’ di tempo lui aveva introdotto ad arte nelle loro conversazioni per esplorare e per sondare la disponibilità della moglie, alcuni interrogativi sulle possibili piacevolezze d’esperienze provocatorie, era altrettanto certo che in queste scorribande verbali lui aveva sovente incontrato il netto e irremovibile rifiuto di Matilde, anche a un qualsiasi preliminare di comportamento fuori dalle norme e dalle regole. Lui aveva pertanto confinato i suoi irrealizzabili desideri negl’innocenti territori della fantasia da dove attingeva, per cercare di procurarsi qualche brivido durante gli abitudinari amplessi coniugali del sabato, altrimenti quando s’abbandonava a inconfessabili e sconce immaginazioni nell’ormai sempre più frequente ricerca del piacere solitario.
La stessa fantasia che comprese, adesso rischiava lucidamente d’alterargli totalmente la percezione dell’innocente realtà che stava vivendo: se Matilde si muoveva e si sistemava tranquillamente nella sua poltroncina, doveva aver capito che il contatto dello sconosciuto era stato involontario o che comunque quest’individuo oramai dissuaso aveva rimesso le gambe al loro posto. Confortato o deluso? Da queste deduzioni e attualmente anche dalla serena immobilità della moglie Matteo con un sospiro intrecciò ...