1. Le mie calde allieve - capitolo 2


    Data: 23/09/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69

    ... palpeggiarla metodicamente dalla testa ai piedi.
    
    Le labbra schiuse in un sorriso vizioso, lei si lasciò fare, ansimando. Infilai le mani senza difficoltà sotto il pullover e la maglietta e intrapresi un dolce viaggio sulla pelle morbida e vellutata. L'odore di sudore che saliva dal suo corpo a ogni mio gesto non faceva che aumentare la mia eccitazione. Avevo per le mani una gran bella femmina! Le mammelle erano calde. Le pizzicai i capezzoli inturgiditi ed ebbi l'impressione che le piacesse. Sorrise a denti serrati, quasi volesse incoraggiarmi a continuare. Il termosifone alla mia sinistra mandava un gran calore e a me parve che il corpo della giovane, o per il caldo o per le mie carezze quasi si sciogliesse. Le sue carni erano morbide e al contempo sode, appetitose e voluttuose. Sotto le ascelle umide intuivo la presenza di abbondante peluria e mi rammentai che le donne della sua razza erano più precoci delle europee. Avevo voglia di vederla tutta e le sollevai il pullover. Misi a nudo il seno bianco dai capezzoli violacei e aguzzi. Presi a succhiarli, prima l'uno poi l'altro, con avidità. Samira sembrava godere del dolore che la mia voracità le causava.
    
    Poi cominciai a titillarglieli con le labbra, a tirarli e a mordicchiarli. Questa volta lei ruppe il silenzio e lanciò dei gridolini illanguiditi che erano quasi un lamento. Quando le punte furono arrossate, tornai alle sue labbra e gliele schiacciai con violenza. Con la mano destra ero sceso tra le cosce e ora le ...
    ... massaggiavo il pube sopra la tuta. Di nuovo emise gemiti che io soffocai con i baci. Le sue braccia mi restarono allacciate al collo e in quel momento mi resi conto che il semaforo era scattato al verde. Infilai abilmente la mano sotto l'elastico delle mutandine e cominciai a carezzarle il ventre tondo e setoso, per poi scendere sino al pube gonfio. Era molto ben dotata li, accogliente e calda. Mi offri la fenditura senza la minima reticenza. Ficcai le dita in quella umida grotta. Samira si era aperta e mi inondò la mano senza pudore. Turbato nel vederla così disponibile, mi misi in ginocchio e le abbassai i pantaloni della tuta a metà coscia. Un odore acre mi colpì le narici, un odore di sesso unito ad effluvi di sudore. Era a scuola sin dal mattino, aveva giocato a pallavolo per un'ora e adesso mi si offriva al naturale, senza profumi, senza deodoranti, senza essersi neppure fatta una doccia all'ultimo momento. Era fantastico! Le allargai leggermente le cosce e le affondai la lingua nelle grandi labbra spalancate.
    
    L'interno della vagina era carnoso e la mucosa mi accolse generosamente. Presi a lapparla come un cane in fregola mentre lei gemeva e mi fissava. Il suo sorriso aveva ceduto il passo a un'espressione
    
    di sofferenza, e tuttavia godeva della dolcezza delle mie carezze con la lingua.
    
    La guardai in viso, al di sopra delle mammelle turgide ancora lucide della mia saliva. Lei mi aveva afferrato per i capelli e mi artigliava il cuoio capelluto.
    
    «Gianni! Oh, ...
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