1. Le mie calde allieve - capitolo 2


    Data: 23/09/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69

    ... i volani, lanciando a Samira un'occhiata interrogativa.
    
    Andate pure», disse senza esitazioni. «Vi raggiungo subito!».
    
    La sua reazione mi sorprese. Le ragazze della sua età sviluppano un attaccamento molto profondo per l'amica del cuore e non se ne separano mai, ma quelle due, senza batter ciglio, lasciaronoi volani del badminton sul bordo della panchetta dove c'eravamo seduti e se ne andarono dopo avermi ringraziato.
    
    Mi sentii invadere da una certa inquietudine. Finalmente la situazione che avevo tanto desiderato stava diventando realtà. Pronunciai gli ultimi risultati con un balbettio, poi arrivammo a conclusione del nostro lavoro. Presi le racchette per andare a riporle. Samira mi seguì. Nello spogliatoio l'atmosfera era più intima.
    
    Gli attrezzi sportivi non ingombranti erano sistemati su grandi ripiani a muro e le magliette con i rispettivi numeri erano appese su file di porta-abiti. In fondo avevamo creato un «angolo insegnanti» di cui ci servivamo raramente e che, a sua volta, era invaso da palloni, racchette e cerchi. Samira si fermò nello stretto passaggio di divisione tra le due parti.
    
    Quando tornai, invece di scansarsi, rimase immobile davanti a me, mordendosi il labbro inferiore senza mai togliermi gli occhi di dosso. Le posai le mani sulle spalle con fare piuttosto incerto. Sotto la morbida lana sentii le sue carni tenere e calde, Avvicinai il capo pensando di darle un bacio sulla punta del naso. Lei non si ritrasse e le nostre labbra finirono ...
    ... per incontrarsi. A dispetto di tutta la mia esperienza con le donne mi sembrava di sognare, come ai tempi in cui ero innamorato.
    
    Quella monella riusci a riportarmi subito alla realtà, infilandomi la lingua infantile tra i denti e frugandomi l'interno della bocca avidamente. Mi resi subito conto che non era la prima volta che baciava. Stringendomela forte al petto ebbi modo di apprezzare quel lungo bacio languido e sensuale.
    
    Lei mi aveva afferrato la nuca e mi restava incollata alle labbra come una sanguisuga, conficcandomi i canini nelle carni. Mi lasciai sprofondare nell'abbandono e presi a carezzarle il corpo dalle spalle alle reni, sfiorandole le natiche tonde e sode, stringendole i fianchi e risalendo sino ai capelli.
    
    Lei, vorace, non mi dava un attimo di tregua.
    
    Forse non voleva che io parlassi. Mi succhiava la lingua e poi le labbra, e il suo appetito non accennava a diminuire. Eccola li, la mia musulmana, la mia piccola adorabile Beur, travolta dalle pulsioni del sesso, pronta a offrirmisi, deliziosa!
    
    Mi ricordai che alle diciassette dovevano arrivare gli allievi del corso di judo. Mi strappai delicatamente al suo abbraccio e mi avvicinai alla porta per chiuderla. Lei rimase assolutamente immobile. Fino a che punto aveva intenzione di spingersi?
    
    Il mio sesso eretto gonfiava la tuta da ginnastica ma lo spettacolo di quel turgore non parve impressionarla più di tanto. La spinsi verso il fondo della stanza e, schiacciandola contro la parete, presi a ...
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