1. “villa mary…. l'omaggio a saffo”


    Data: 22/09/2018, Categorie: Lesbo Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    ... vedere le foto dei candidati che finora mi sono arrivate” disse Maria, facendomi strada verso la sala da pranzo.
    
    E che pranzo!
    
    Lo chef, quel giorno, aveva dato il meglio di sé, un pranzo tutto napoletano a base di pesce.
    
    Dei ”paccheri allo scoglio”, dove non mancava proprio nulla: cozze, calamari, gamberetti, vongole, qualche cicala di mare e polipetti, resi appena appena rosati da pochi pomodorini pachino.
    
    Serviti in piatti ovali, erano una vera delizia sia per gli occhi che per il palato.
    
    Anche il vino era del napoletano; un "Catalanesca" del Vesuvio, servito freddo e in flute di cristallo per esaltarne il profumo: un vino che offre una buona freschezza, una piacevole morbidezza ed ottimo per ripulire il palato.
    
    Bastò il solo primo per soddisfarci e finimmo il pranzo con una tazzina di caffè.
    
    "Grazie siete eccezionali, perfetti in tutto. Veramente tutto ottimo, immagino che l'artefice di tutta questa raffinatezza porta, Federico, il tuo nome. Sei un uomo da sposare e non solo" dissi veramente convinta.
    
    "Dai... smettila, mi fai arrossire. E poi dipende dall'ospite e da quello che mi ispira - e con una espressione che voleva mostrare sensualità, continuò - un pranzo afrodisiaco come quello consumato, non può essere che il preludio a ben altre cose."
    
    Sorridendo, concordai, poi aggiunsi:
    
    "Aspettiamo Giorgio, ovviamente"
    
    "Ovviamente" rispose
    
    Quel pomeriggio Federico aveva preso un impegno a Lucca con un fornitore e invitò me e Maria ad ...
    ... accompagnarlo.
    
    "Vi va di accompagnarmi; magari mentre sono impegnato, potreste fare un giretto per il Fillungo" suggerì Federico.
    
    Maria lo guardò di sottecchi e, senza mezze parole, disse:
    
    "Tesoro il giretto per via Fillungo, fallo tu per noi; io ed Elena preferiamo restare qua, abbiamo parecchie cose da fare e da raccontarci; anzi, meglio che ti avvii, così non farai tardi all'appuntamento.”
    
    Notai uno sguardo interdetto dell'uomo che, senza proferire parola, ci salutò e si avviò all'auto.
    
    "Dai, vieni di là - indicando l'ufficio - saremo più tranquille"
    
    Eravamo rimaste sole nella villa; il personale era stato messo in libertà da Federico prima di andare via.
    
    Come entrammo nell'ufficio, Mary mi si mise di fronte e aspettò che fossi io a prendere l'iniziativa.
    
    La strinsi a me in un abbraccio voluttuoso: quella femmina mi faceva impazzire. La sentivo sempre partecipe e pronta a fare la "zoccola", proprio come piace a me.
    
    Le sbottonai la lampo e le feci scivolare il vestitino leggero, giù per i fianchi.
    
    Sotto non indossava nulla, né reggiseno né mutandine.
    
    Le sue tette si reggevano dritte, nonostante il loro volume e l'età.
    
    Mi abbassai a baciarle e presi a succhiare i capezzoli che erano diventati turgidi e dritti.
    
    In un attimo, mi sfilai prima il giacchino e poi il pantalone, rimanendo in perizoma e reggiseno.
    
    Fu lei, allungando le mani, che me li strappò di dosso. Nude entrambe, lei fece un passo all'indietro per ammirarmi tutta, e poi mi fece ...
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