Un gioco con la mia Elenina
Data: 18/09/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Hardcore,
Autore: antonioeffe80, Fonte: xHamster
... bancone: spingono la porta con le braccia cariche di bottiglie vuote, e ne riescono con altre casse di bevande.
Sulla porta c’è scritto, in giallo, “privato”.
Ed è in quella stanza, con il rischio di venire scoperti da uno dei tre barman, che noi due faremo sesso.
Un brivido di eccitazione mi percorre la schiena, come un piccolo a****letto zampettante che mi si sia infilato per caso nella camicia.
Con la mano accarezzo nuovamente le sue mutandine: se prima erano bagnate, ora sono letteralmente fradice di umori.
Anche lei è decisamente pronta. Mi sporgo e la bacio gentilmente sul collo.
Lei rabbrividisce di piacere e la sua mano si allontana dal mio inguine.
Non può più attendere: se non mi decido, il mio cazzo non avrà più le sue attenzioni.
Un piccolo ricatto, ma che fa parte del nostro gioco perverso.
Le sfioro le labbra con le mie, e quindi scivoliamo fuori dal separé, come se volessimo raggiungere la pista da ballo.
Ci prendiamo per mano e ci avviamo invece verso la porta del deposito, verso il locale in cui balleremo, ma come piace a noi.
Siamo davanti alla porta chiusa.
Aspetto che i tre al bar siano voltati dall’altra parte, impegnati a servire alcuni clienti, e quindi spingo la maniglia, aprendo la porta.
Entriamo, e rapidamente la richiudo alle mie spalle. Mentre attendiamo che gli occhi si abituino all’oscurità, la prendo per i fianchi e l’attiro a me: le bocche si incontrano e le lingue si esplorano.
Sento il suo delicato ...
... profumo, la morbidezza delle sue labbra, la consistenza fantastica del suo corpo sinuoso.
Mi perdo in lei, letteralmente, come sempre accade.
Fino al momento in cui, senza fiato, ci stacchiamo, guardandoci attorno alla ricerca del posto più adatto.
Da una finestrella in alto, la luce dei lampioni stradali illumina debolmente la stanza.
Casse di birre e di altre bevande la occupano quasi per intero, dal pavimento al soffitto.
Il posto è perfetto.
La prendo per mano e la conduco verso il fondo dello stretto locale.
Alcune pile di casse, piene di vuoti di birra, creano una piccola rientranza, nascondendoci, ma solo parzialmente, dallo sguardo di chi entrasse all’improvviso.
Il bello del nostro gioco è proprio questo: rischiare di essere scoperti, ma poter passare anche inosservati.
Se la porta si dovesse aprire noi non possiamo sapere se ci vedranno o meno.
Il divertimento e l’eccitazione stanno esattamente in questo.
L’emozione di non sapere se qualcuno arriverà e, nel caso dovesse arrivare. ignorare fino all’ultimo se questo qualcuno ci vedrà oppure no.
Nell’angolo in cui ci troviamo, nascosti solo in parte rispetto all’ingresso, lei si sfila rapidamente le mutandine e me le porge con fare malizioso e provocante.
Le avvicino al naso ed il profumo della sua straripante eccitazione mi ottenebra la mente: mi allento la cintura e mi sbottono i pantaloni, lasciando che cadano in terra, arrotolandosi attorno alle mie caviglie.
Le dita della ...